Et voilà, le jeux son fait. O meglio, la frittata è fatta. L’unica notizia positiva per il calcio toscano dopo i recuperi infrasettimanali di campionato è che, adesso, questa ‘maledetta’ 21° giornata finisce definitivamente in archivio. Prima i rinvii per neve, poi gli schiaffi presi dalla Fiorentina a Bologna, e infine il pesante ko del Siena in casa contro il Catania. Onestamente, era difficile immaginarsi che potesse andare peggio di così.

Siena-Catania 0-1 «Il Siena si è perso», avrebbe cantato così il compianto De Andrè sul motivo della canzone ‘Andrea’. Dopo gli esaltanti risultati contro Roma, Napoli e Juventus di appena due settimane fa, per il Siena arrivano, a ruota, la goleada subita a Lecce e il passo falso casalingo contro il Catania. A decidere per gli etnei è il rigore di Lodi a metà del primo tempo decretato dopo un vistoso fallo di mano di Gazzi. Quello che però conta maggiormente è che, oltre alla semplice sconfitta arrivata sul campo al triplice fischio finale, la squadra di Sannino sembra aver totalmente smarrito la sua identità collettiva nelle ultime due uscite. Sia a Lecce che con il Catania. Peraltro in partite con dirette avversarie per la lotta salvezza che hanno avvicinato in maniera veramente pericolosa la compagine bianconera alla zona retrocessione. Non mancano poi le recriminazioni sull’arbitraggio, a detta di molti addetti ai lavori senesi, non all’altezza della situazione per atteggiamento e qualità dei fischi. Insomma, si preferisce far polemica con designatori e terne e non si guarda effettivamente a quelli che sono i problemi che emergono dal campo. Quello del Siena si chiama mancanza di personalità. Non si può giustificare altrimenti la totale bulimia di gioco e di intensità fatta vedere nella prima ora di partita dai ragazzi di Sannino. Specialmente in un match che andava vinto in maniera categorica. Contro il Catania, i bianconeri hanno fatto vedere qualcosa solo nel finale di gara. E se la migliore occasione capita a Gazzi, non certamente un 'bomber di razza', è lecito porsi qualche interrogativo. Il Siena è capace di lottare alla grande con le grandi e di farsi piccolo con le piccole. Al di là del gioco di parole, un fattore indubbiamente preoccupante perché è proprio con queste ultime che la Robur si deve misurare. Ed in un campionato dove anche le grandi non riescono a fare ‘in toto’ la voce grossa, purtroppo, valgono di più i punti conquistati con le diretti concorrenti per la salvezza e gli exploit fuori casa che possono veramente cambiare le inerzie di classifica e stagione. Imprese che, al momento, latitano in casa-Siena. L’unica soluzione: una decisa inversione di tendenza ed una più generale presa di coscienza da parte di squadra e staff tecnico su quelli che sono i mezzi, le doti e le armi che il Siena può mettere in campo. In sintesi, un bel bagno di umiltà.

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