Discriminata sul lavoro perche’ malata di tumore. E’ l’accusa mossa da una lavoratrice di 52 anni di Poste italiane, che lavora da circa 15 anni al centro meccanizzazione delle Poste di Firenze. Secondo quanto sostenuto dalla lavoratrice e dalla Cgil, che nelle scorse ore ha tenuto una conferenza stampa sul caso, la donna non avrebbe usufruito degli scatti di avanzamento di carriera previsti e sarebbe stata scavalcata da sette dipendenti che erano sotto di lei in graduatoria. La signora poteva passare a lavorare presso uno sportello di Poste, compito meno faticoso rispetto al lavoro svolto finora nello smistamento dei pacchi di lettere. E invece, dicono dalla Cgil, alla signora non e’ stato comunicato niente di ufficiale. La donna ha scoperto di avere un tumore al seno lo scorso dicembre e attualmente sta seguendo un percorso di chemioterapia.

Poste smentisce: «Nessuna discriminazione» Poste Italiane pero’ attraverso una nota: «smentisce con forza la notizia riportata da fonti sindacali su una presunta discriminazione ai danni di una dipendente colpita da malattia oncologica. L’Azienda tiene nella dovuta attenzione la legittima aspirazione della donna a ottenere il trasferimento presso un ufficio postale come addetta allo sportello. Poste Italiane attenderà, quindi, che le condizioni di salute della donna le permettano di sostenere i necessari colloqui di selezione per il posto a cui la dipendente è candidata. Nessuna discriminazione, dunque; anzi l’azienda coglie l’occasione per ribadire la vicinanza alla collega in attesa che possa sostenere l’incontro di valutazione».

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