nardellaSono «sconvolto da quanto accaduto a Nizza ma determinato a dare importanti segnali di reazione e solidarietà al popolo francese». Così il sindaco di Firenze Dario Nardella ha commentato i fatti avvenuti sulla Promenade della città francese. «La mano dell’omicida di Nizza è stata mossa da la cultura cieca dell’odio, della violenza e del terrorismo e come già successo in questi ultimi due mesi a Dacca, a Bagdad, ad Orlando, a Dallas e molte altre città, c’è una cultura dell’odio che sta attraversando l’Europa ed il mondo intero – ha esordito Dario Nardella -. Firenze come ha sempre fatto e come farà, dice no alla cultura dell’odio, della violenza e del terrorismo. Dobbiamo reagire, non possiamo farci sopraffare dalla paura. Chi commette questi reati, queste violenze efferate, vuole costringersi a stare chiusi in casa ossessionati dal timore e dalla paura, e noi facciamo esattamente il contrario, come oggi e come tutti i giorni. Stiamo fuori per dire che la libertà ci appartiene e nessuno ce la potrà levare».

Nardella: «Solidari con Nizza» «Siamo vicini alla Francia, stamattina ho sentito la console francese per esprimere il mio cordoglio e quello di Firenze – ha aggiunto il primo cittadino fiorentino -, e quello che faremo ogni giorno ed ogni ora è di non farci piegare da questi pazzi malvagi, ma dobbiamo reagire, tenendo dentro ed in mano i nostri valori più profondi, la libertà e la pace. Purtroppo non è la prima volta che assistiamo a questo tipo di attentati, come ha detto il presidente Holland che non possono non essere definiti attentati terroristici e quindi credo, anzi sono certo che le forze dell’ordine continueranno a garantire la sicurezza dei nostri cittadini come hanno fatto fino ad ora».

Caso moschea a Firenze Una delle domande che rimbalzano nelle ultime ore sul fronte territoriale toscano e se quanto accaduto a Nizza può costituire uno stop al percorso che porterà alla realizzazione di una moschea a Firenze. «Noi non dobbiamo fermare niente.-ha risposto Dario Nardella – Non dobbiamo fermare la città perchè quello che vogliono i terroristi e gli omicida. Vogliono bloccare le nostre città, ci vogliono far sprofondare nella paura e nell’odio verso la persona che è accanto a noi e noi risponderemo esattamente al contrario».

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