Un incontro urgente con il nuovo Governo per risolvere i problemi creati dall’articolo 16 della manovra che impone la gestione associata dei servizi fondamentali nelle forme di unione dei Comuni o in convenzione. E’ quanto chiedono a gran voce i Piccoli Comuni attraverso il loro coordinatore nazionale Mauro Guerra.

La vicenda Dopo i ricorsi alla Corte Costituzionale effettuati nei giorni scorsi dalle Regioni Lazio e Lombardia contro l’articolo 16 della Legge 148 del 14 settembre 2011 che di fatto ha introdotto l’obbligo per i piccoli Comuni di aggregare e associare servizi sotto forma di unioni o in convenzione, ora sono i Comuni ad impugnare il discusso articolo.

La posizione dei Piccoli Comuni Guerra ha ribadito l’assurdità dell'articolo 16 della manovra che ha creato grande confusione tra gli amministratori chiamati ad applicarla. «E' ormai diffusa la convinzione, anche a livello regionale, che alcune norme contenute nell'articolo 16 siano prive di senso. Tali regole – ha spiegato – portano a rompere gestioni associate già esistenti o ad impedire la nascita di gestioni associate o unioni che mettano assieme Comuni di piccole dimensione e Comuni medi che è uno degli obiettivi da perseguire». Per questo motivo ha concluso Guerra «insisteremo con il nuovo Governo affinché si fermino gli effetti dell'articolo 16 e si riprenda un cammino ordinato di gestioni associate, a sostegno delle unioni e delle fusioni, o all'interno della Carta delle Autonomie che sarebbe la sede più adatta o con un provvedimento ad hoc».

Nuova discussione Sulla stessa linea anche l'intervento di Enrico Borghi, presidente della commissione montagna dell'Anci che ha ribadito come da ogni incontro che l'Anci sta tenendo sul territorio «emerge l'impossibilita' tecnica e pratica di dare seguito all'articolo 16 della manovra bis. Per questo diciamo al Governo di eliminarlo dal tavolo della discussione, ribadendo che siamo pronti a discutere nel merito di forme stabili ed efficienti di organizzazione delle funzioni fondamentali dei piccoli Comuni».

Comuni nel caos «Come Associazione  – prosegue Borghi – abbiamo avanzato da tempo proposte serie per affrontare in modo costruttivo il tema del riordino dei piccoli Comuni e delle gestioni associate. Ma nel frattempo bisogna evitare situazioni che stanno creando pesanti ripercussioni agli amministratori dei piccoli Comuni. Oggi i Comuni non sanno come faranno i bilanci nel 2012 e soprattutto non capiscono a chi saranno assegnate le funzioni. Tutto questo – conclude Borghi – e' inaccettabile».

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