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FIRENZE – Uno scandalo legato al calcioscommesse coinvolge anche la Toscana.

Le indagini, coordinate dalla procura di Reggio Calabria, hanno portato all’arresto domiciliare di cinque persone accusate di associazione a delinquere finalizzata a frodi sportive.

Il caso riguarda partite di campionati Primavera e coinvolge arbitri della sezione di Reggio Calabria. Le indagini sono scaturite da una segnalazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli relativa a un flusso anomalo di giocate su una partita giovanile. Secondo quanto emerso, un arbitro locale manipolava i risultati dirigendo le gare in modo da garantire esiti favorevoli alle scommesse fatte dall’associazione criminale.

Inoltre, il direttore di gara riusciva a convincere altri arbitri a partecipare al sistema corruttivo, offrendo anche fino a 10.000 euro per partita. Il sistema prevedeva gol pilotati, numerosi rigori inesistenti e espulsioni ingiustificate per alterare il risultato, favorendo l’esito “over” molto redditizio per le scommesse.

Due degli arrestati sono imprenditori toscani, padre e figlio, gestori di un’agenzia di scommesse a Sesto Fiorentino (Firenze). Secondo le indagini, l’attività toscana veniva usata per canalizzare importanti puntate su partite truccate, anche tramite piattaforme estere non autorizzate nell’Unione Europea, per eludere controlli e sospetti.

Il procuratore Giuseppe Borrelli evidenzia come questo sistema corruttivo abbia danneggiato gravemente la regolarità delle competizioni sportive e sottolinea l’importanza della collaborazione tra autorità giudiziarie e organismi sportivi per arginare fenomeni di frode nel calcio giovanile.