rossi La Toscana ha scelto il suo Governatore. Enrico Rossi è stato eletto per la seconda volta presidente. L’attesa è durata poco meno di due ore. Con il 48,03% corrispondente a 656.498 voti, Enrico Rossi (Pd) è di nuovo eletto presidente della Regione Toscana. Il risultato si riferisce a 3.967 sezioni su 3.969: mancano infatti all’appello due sezioni (in provincia di Arezzo) che non sono riuscite a completare le operazioni di scrutinio entro le 12 ore prescritte. Il regolamento prevede che in casi del genere a concludere le operazioni sia il competente Ufficio centrale circoscrizionale. In ogni caso le due sezioni sono ininfluenti rispetto al risultato finale. Al secondo posto si classifica Claudio Borghi (Lega Nord)  (con il 20,02% e in cifra assoluta 273.576 voti) seguito dall’esponente dei 5Stelle Giacomo Giannarelli (205.671 voti per il 15,05%). Stefano Mugnai (Forza Italia) segue con 124.150 voti (il 9,08%) e Tommaso Fattori (Lista Sì. Toscana a sinistra) ottiene 85.826 voti per un 6,28%. Chiudono Giovanni Lamioni (Passione per la Toscana) e Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta) con, rispettivamente, 17.398 voti (1,27%) e 3.614 voti (0,26%). Su circa 3 milioni di elettori ed elettrici iscritti, sono andati a votare in 1.441.510 (48,3%). I voti risultati validi per i candidati presidenti sono stati, sempre tenendo conto del non completamento dello scrutinio in due sezioni, 1.366.733: 123 le schede contestate e non assegnate, 20.678 le bianche e 49.478 le nulle. Rispetto alle liste che sostenevano i candidati presidenti, le due per Enrico Rossi (Partito Democratico e Popolo Toscano) hanno preso, rispettivamente, 614.406 voti (46,35%) e 22.724 voti (1,71%). Le due liste a sostegno di Claudio Borghi (Lega Nord Toscana e Fratelli d’Italia) hanno conquistato rispettivamente 214.1238 voti (16,16%) e 51.077 voti (3,85%). La lista che sosteneva Giacomo Giannarelli, il Movimento 5 Stelle, ha preso 200.483 voti (il 15,13%). Delle due liste che sostenevano Stefano Mugnai, Forza Italia ha preso 112.394 voti (8,48%) e Lega Toscana 7.976 (0,6%). La lista “Si Toscana a sinistra”, a sostegno di Tommaso Fattori, ha preso 83.119 voti con il 6,27%. Questi, infine, i risultati delle liste a sostegno di Giovanni Lamioni (Passione per la Toscana: 15.808 voti per l’1,19%) e di Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta: 3.317 voti per lo 0,25%).

Le prima reazioni «Un risultato di consolidamento, in un piano politico e nazionale in evoluzione – ha detto Enrico Rossi commentando i primi risultati – La destra trova nella Lega Nord il leader, Forza Italia si affloscia, ma la Toscana si riconferma fortemente di sinistra. In Toscana non c’è partita e questo faccia riflettere. Nessun ballottaggio, in proiezioni sono ancora il Presidente più votato. Come sinistra di governo vogliamo dire la nostra nel PD, dare un contributo ma anche portare avanti le nostre battaglie. O la sinistra europea reinterpreta il socialismo e supera l’austerità del liberismo o i nazionalismi fascioleghisti avanzeranno. Devo questo risultato a tante persone, credo nel partito come organizzazione collettiva».

L’affluenza alle urne. Il dato sulla partecipazione al voto dei toscani nelle 4007 sezioni elettorali. Alle 23 ha votato il 48,02%, un dato in calo di circa 10 punti rispetto al 2010. Alle ore 12.00 aveva votato in Toscana il 14,65% degli aventi diritto, ovvero 437.423 persone. Nella precedente tornata elettorale, quella del 2010, alle 12 l’affluenza era stata del 9% mentre alle ore 19 aveva votato il 35,4% degli aventi diritto, ovvero 1.059.346 persone. Sempre nel 2010, alle 19 l’affluenza era stata del 33,2%. Va tenuto conto che all’epoca si votava su due giorni e non su uno. In provincia di Livorno l’affluenza definitiva è stata del 46,25%; in provincia di Grosseto del 49%; ad Arezzo del 51.03%. A Lucca ha votato il 45,91% mentre a Massa Carra il 44,85%. A Pisa il 50,46%, a Pistoia il 47%, a Prato il 45,81% a Siena il 51,5%. Infine Firenze al 48,72%

Le prime reazioni «Se i primi dati reali per noi parlano di un superamento del 20% e dunque diventare il secondo partito in Regione il risultato ci soddisfa ma non del tutto. Credo che sia una grande affermazione popolare ma il nostro obiettivo era quello di mandare al ballottaggio Rossi quindi fino a risultati definitivi inutile esprimere giudizi netti». Così il candidato governatore della Lega Nord Claudio Borghi parlando da Palazzo Sacrati Strozzi dove più di qualche candidato al prossimo consiglio regionale della Toscana sta seguendo i dati in tempo reale. «Certo che siamo contenti che alcuni tipi di messaggi lanciati in campagna elettorale abbiano trovato il riscontro delle persone e – ha aggiunto Borghi – sicuramente daremo battagli da tutti i punti di vista in Regione sulle tematiche portate avanti con Matteo Salvini in queste settimane in cui spesso è venuto in Toscana. Non posso negare che sarei deluso se questa regione scegliesse la linea di continuità con il passato con Rossi che ha indubbiamente fallito nelle politiche del suo quinquennato come governatore». A commentare i primi dati reali dei seggi scrutinati ci ha pensato anche il viceministro delle Infrastrutture e segretario del Psi Riccardo Nencini. «La Lega di Salvini non c’entra nulla con la Lega di Bossi, che era federalista – ha spiegato Nencini – La Lega di Salvini è un  partito nazionale, anche se Salvini non usa la parola nazione. Il partito di Salvini è reazionario e anche un po’ fascista, per i suoi  legami con CasaPound. In queste elezioni regionali la Lega di Salvini avrà un risultato nazionale decisamente buono».

Crollo Forza Italia Non sono state accolte al meglio le prime comunicazioni sui dati reali in casa Forza Italia circa lo spoglio per le elezioni regionali che sono ancora in corso. L’onorevole Massimo Parisi infatti poco dopo la prima proiezione ha comunicato di aver inviato una lettera al presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, nella quale ha rassegnato le proprie irrevocabili dimissioni dal ruolo di Coordinatore regionale di Forza Italia per la Toscana. Al centro della decisione non solo un dato che vede Fi non andare oltre il 10% ma soprattutto che la scelta per il candidato governatore della regione sia finita su una persona, Stefano Mugnai, che non è riuscita a radunare il consenso di tutte le anime di Forza Italia, nonché di tutto il centrodestra.

rossiparriniParrini: «Maggioranza autosufficiente» Il rieletto Governatore della Toscana Enrico Rossi si è presentato quest’oggi nella sala delle riunioni della sedel Pd di Firenze insieme al responsabile organizzazione del Pd Antonio Mazzeo, eletto consigliere regionale a Pisa, e al secondo in classifica come preferenze a Firenze, Eugenio Giani, fischiettando l’internazionale ed esordendo con la frase: «Oggi tutto mi sembra migliore rispetto a ieri sera». A commentare per primo il day-after trionfale di Rossi e del Pd nella sede di via Forlanini, è il segretario regionale del Pd Dario Parrini. «Ho atteso di avere dati completi prima di fare un commento sulle elezioni in Toscana. –ha spiegato – Commento che faccio adesso molto volentieri: il risultato di Rossi e del Pd nella nostra regione è estremamente positivo. Siamo di gran lunga il Pd più votato d’Italia con il 46,4%, e quello che cresce di più rispetto alle ultime regionali. Enrico Rossi, col 48% e 28 punti di distacco sul secondo arrivato, è il presidente Pd più votato d’Italia. Siamo quelli che con più coerenza e successo abbiamo praticato la scommessa del partito a vocazione maggioritaria. Cosa che ci permetterà di avere una maggioranza autosufficiente e ipercoesa in consiglio regionale (abbiamo visto nell’ultima legislatura quanto ciò sia importante quando si devono fare riforme incisive). Preoccupa, e dovrà essere per tutti oggetto di seria riflessione, l’aumento dell’astensione. Tra i consiglieri regionali viene largamente premiato il rinnovamento».

Giovedì al lavoro per la Giunta «In consiglio regionale l’avremo una maggioranza a prova di bomba con 24 consiglieri tutti del Pd.- ha aggiunto Dario Parrini – Altri presidenti di regione che hanno ottenuto risultati significativi come Zaia e Emiliano, essendo sostenuti da molte liste, dovranno fare i conti con maggioranza molto più frammentate della nostra. Arriviamo quasi al 50% quasi da soli. Sulla prossima giunta regionale mi fido delle scelte del presidente e la moratoria della discussione sulla giunta, che avevamo deciso di fare fino alla chiusura delle urne possa prorogarsi di qualche ora e riprendere da mercoledì a pensare a cose come questa». Proprio sulla futura giunta regionale Enrico Rossi ha sottolineato: «Apprezzo il via libera sulla sua composizione arrivatami da Parrini. Lui è persona che ha sensibilità politica oltre che umana la sua dichiarazione mi spinge a dire che con lui ragionerò come andare a comporre la Giunta. Cercheremo di mischiare le cose, in modo corretto come ho detto in tante dichiarazioni pubbliche, la mia ambizione è anche quella di favorire la crescita e la maturazione di una nuova classe dirigente per il Governo della Toscana. In fondo, in questo partito c’e’ anche il buon costume di pensare ad aiutare giovani, forze nuove ad emergere, a poter avere il know-how per governare la Regione. Questo è uno degli aspetti che sento. L’ho dichiarato in molte circostanze e, quindi, l’obiettivo del rinnovamento vada perseguito con la formazione della Giunta nella misura che dovrà essere trovata anche per garantire che ci sia la necessaria continuità in alcuni settori, in alcuni ambiti. Però dei nomi onestamente non ne abbiamo parlato, non ci ho neppure pensato, ci comincerò a pensare dopo giovedì».

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