I principali collegi in cui è divisa Lucca, il collegio uninominale 09 per la Camera e lo 05 per il Senato, portano a Roma i due candidati del centrodestra, Riccardo Zucconi (Fratelli d’Italia) e Massimo Mallegni (Forza Italia), mentre come partito più votato si attesta il Movimento 5 Stelle, che, da solo, raggiunge quasi il 26% delle preferenze. L’affluenza alle urne è stata del 75,2% e nei seggi si sono registrati, come un po’ ovunque, rallentamenti e code dovute alla procedura del tagliando antitruffa.

Zucconi e la politica vicina alla gente All’interno della coalizione di centrodestra, per quanto riguarda la Camera, il partito più votato è la Lega Nord (21.09%), seguita da Forza Italia che si attesta solo all’11,73%, mentre Fratelli d’Italia – che ha espresso il candidato – ottiene il 4,04%, mentre Noi con l’Italia-Udc prende solo lo 0,9%. Chiara la soddisfazione di Fratelli d’Italia che ha da sempre caldeggiato la candidatura di Zucconi, ritenuto la persona giusta per rappresentare il territorio: a parlare è il segretario di Lucca, Marco Chiari che sottolinea come Zucconi sia «un imprenditore che si è candidato con la precisa volontà di fare le cose. Ma Riccardo è anche una persona che ama il dialogo, la pacatezza, caratteristiche che ritiene fondamentali per risolvere le questioni». Per Chiari quella che si apre è una stagione che vuole riportare la politica vicina alla gente: «Credo verrà aperta a Lucca una segreteria di Zucconi, in modo che possa incontrare le persone, raccogliere le loro istanze e farsene portavoce nella sua azione di governo a Roma».

Mallegni: «Tornare a fare politica dentro le comunità» Per il Senato, invece, con 116mila 061 voti diventa senatore l’ex sindaco di Pietrasanta, Mallegni. Anche in questo collegio, la prima formazione politica della coalizione è la Lega Nord (20,98%), mentre Forza Italia – che ha espresso il candidato vincitore – si attesta al 13,36%, Fratelli d’Italia si ferma al 3,61% e Noi con l’Itaia-Udc raccoglie solo lo 0,72%. «Il risultato del collegio uninominale dove ero candidato – commenta Mallegni – e dove partivo con un gap di 7 punti percentuali alla vigilia, è un risultato sorprendente. Gli elettori hanno capito che si vota con la testa e si può entrare nel merito dei candidati, su quello che hanno fatto, sulle aspettative e sul loro impegno per il territorio. Le candidature credibili e legate al territorio hanno dimostrato che si può tornare a fare politica dentro le comunità». Mallegni parla anche della ‘Toscana rossa’: «Non è più una regione ‘rossa’ – ha detto – ma non è nemmeno una regione ‘gialla’. E’ una regione che sta virando verso il centrodestra alla velocità della luce. I cittadini hanno consegnato al Governatore Rossi e al centrosinistra un avviso di sfratto. Le vittorie di Deborah Bergamini e Vittorio Zucconi sono un risultato storico» e si concede un momento di soddisfazione personale: «Per la prima volta, dopo 50 anni, Pietrasanta ha un parlamentare eletto sul suo territorio: l’ultimo fu Leonetto Amadei che con stima, deferenza e soggezione non potrò mai eguagliare».

La sconfitta del centrosinistra Alla Camera, la coalizione del centrosinistra arriva seconda con una forbice di quasi il 12%. Il candidato all’uninominale Stefano Baccelli, infatti, con i suoi 44mila 610 voti si ferma al 26,96%. Nel dettaglio, il Partito Democratico prende il 23,02%, +Europa prende il 2,79%, Italia Europa Insieme ottiene lo 0,6% e, infine, Civica Popolare lo 0,54%. Baccelli, commentando i risultati elettorali ammette la sconfitta: «Dovevamo far comprendere agli elettori l’importanza del voto dato a una persona anziché a un’altra, invece ha prevalso il voto al partito e alle promesse che sono state fatte, come i 1600 euro al mese a chi non lavora o la pensione a 62 anni. Noi ci abbiamo provato, convintamente, ma questo non è bastato ad arginare una marea che ha portato i Cinque Stelle a essere il primo partito a Lucca pur avendo un candidato invisibile».

Marcucci (Pd): «Gli elettori hanno sempre ragione» Non dissimile la situazione per quello che riguarda il Senato nel collegio di Lucca, dove era candidato Andrea Marcucci che entra in Senato grazie al proporzionale, ma che all’uninominale, oltre che da Mallegni, arriva dietro anche la candidata dei Cinque Stelle Sara Paglini e raccoglie il 25,95%. All’interno della coalizione, il Pd prende il 22,59%, +Europa si ferma al 2,11%, Italia Europa Insieme prende lo 0,7% e Civica Popolare lo 0.53%. «Gli elettori – commenta Andrea Marcucci – hanno sempre ragione e, quindi, l’esito merita tutto il nostro rispetto. Faccio mio mio ‘in bocca al lupo’ a Mallegni e Zucconi che sono stati bravi a mettersi in sintonia con l’elettorato». Per Marcucci, adesso il Pd deve fare il suo lavoro di minoranza, vigilando che la maggioranza mantenga quanto ha promesso. «Oggettivamente – dice – il Paese non ha riconosciuto al Pd cinque anni di buon governo e ha votato dando ascolto al racconto di un presente distorto, fatto soprattutto di paure, e di un futuro fatto di promesse difficilmente realizzabili. Il nostro compito, da adesso in poi sarà quello di verificare e giudicare le azioni di governo di chi ha vinto le elezioni».

M5S primo partito A Lucca, il Movimento 5 Stelle si attesta come primo partito, portando a casa per la Camera 42mila 846 voti che equivalgono al 25,89% delle preferenze e questo arriva nonostante una campagna elettorale non certamente facile per i Pentastellati che si sono trovati ad affrontare lo scandalo che ha travolto il candidato Piero Landi, il quale è stato scoperto quale appartenente alla Massoneria, nonostante avesse dichiarato di non farne parte al momento della candidatura con i 5 Stelle. Landi a questo punto risulta legittimamente eletto e, quindi, il Movimento dovrà decidere come risolvere la questione, ma per il momento sulla questione resta il massimo riserbo. Per quanto riguarda il Senato, risultato analogo: la candidata Sara Paglini, infatti, si è attestata al 27,16%.

Gli altri partiti In linea con le tendenze nazionali i risultati degli altri partiti: Liberi e Uguali hanno ottenuto un risultato sicuramente inferiore rispetto alle aspettative, fermandosi alla Camera al 3,7% e 3,52% al Senato, mentre per CasaPound la percentuale è del 2,24% per la Camera e dell’1,20% al Senato. Potere al Popolo alla Camera si ferma all’1,81% e all’1,68% per al Senato. Alla Camera, poi, lo 0,71% delle preferenze è andato al Partito Comunista, lo 0,52% al Popolo della Famiglia e lo 0,34% all’Italia agli Italiani. Al Senato infine, il Partito Comunista si attesta allo 0.75%, Il Popolo della Famiglia allo 0.47%, Italia agli Italiani lo 0,42% e, infine, Per una sinistra rivoluzionaria prende lo 0,12%.

 

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