“Con grande apprensione – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – abbiamo appreso ieri dell’improvviso stop della Commissione europea delle misure straordinarie per il settore ortofrutticolo finalizzate a fronteggiare le conseguenze negative dell’embargo russo determinato da un eccesso di richieste, anche ‘fuori standard’, concentrate in alcuni Paesi”. “Le nostre imprese ortofrutticole hanno bisogno di interventi per far fronte alla intonazione fortemente negativa del mercato che sta pregiudicando i redditi degli operatori”. “Ci auguriamo quindi – ha proseguito Guidi – che, come ha promesso l’esecutivo comunitario, siano quanto prima proposte ulteriori misure che siano immediate, efficaci ed incisive, a salvaguardia dei vari prodotti. Ci attendiamo provvedimenti calibrati sulle esigenze di tutti i Paesi, senza dover poi arrivare ad escludere territori e coltivazioni rilevanti come invece accaduto sinora”. “Soprattutto – ha concluso il presidente di Confagricoltura – chiediamo che si proceda ad una valutazione ex post su quanto accaduto sino alla sospensione di ieri per comprendere come mai le risorse disponibili si siano esaurite così rapidamente e a vantaggio di pochi e per evitare che i prossimi provvedimenti siano altrettanto poco efficaci. Non possiamo permetterci di subire unicamente le conseguenze di un mercato ortofrutticolo squilibrato ed ormai in crisi, senza che le nostre imprese possano usufruire di nessuna misura comunitaria per ridurre le conseguenze negative di questa difficile situazione”.

EMBARGO RUSSO, MARTINA: ITALIA IN CAMPO FIN DALL’INIZIO PER LA TUTELA DEL COMPARTO AGRICOLO – “Meraviglia la disattenzione dei deputati del Movimento 5 Stelle rispetto alle azioni intraprese a salvaguardia del settore agricolo europeo a seguito dell’embargo decretato dalla Federazione russa in agosto. Oggi stesso ho scritto al Commissario Ue Ciolos di superare subito lo stop agli aiuti previsti e di riscrivere in tempi strettissimi le regole per l’accesso a queste misure. L’Italia, anche nel ruolo di Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura, ha sin dall’inizio sollecitato la Commissione a prendere decisioni tempestive. I 125 milioni stanziati per l’ortofrutta, ai quali si sono aggiunte le risorse destinate all’ammasso privato di 155.000 tonnellate di formaggi comunitari e quelle previste per la crisi delle pesche e nettarine, sono una prima risposta e, come più volte da me ribadito, non esaustiva. Proprio consapevoli della delicatezza della situazione, abbiamo deciso di convocare una riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura Ue, che si è tenuta il 5 settembre a Bruxelles. In quell’occasione sono stati ancora meglio definiti i danni subiti dai vari Stati membri ed è stato individuato un percorso di ulteriori interventi da sviluppare nelle prossime settimane. Abbiamo chiesto alla Commissione un intervento che vada oltre il budget agricolo, per far fronte alle legittime esigenze delle aziende. Ci siamo mossi anche per il settore ittico e la Commisaria Maria Damanaki ha già dato disponibilità ad intervenire anche a supporto della pesca, con fondi ad hoc. Il Governo italiano è in campo per difendere un settore strategico per la nostra economia e continueremo a monitorare in tempo reale la situazione e a chiedere di conseguenza azioni concrete ed efficaci per le aziende danneggiate”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina in merito ad alcune polemiche circa le misure decise dalla Commissione europea in favore del comparto agricolo colpito dall’embargo russo.

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