L’ultimo scontro aspro sulla questione dei migranti in Maremma ha investito la Prefettura prima e un sacerdote poi. Al centro della polemica, il protocollo d’intesa firmato venerdì scorso dal Prefetto, dalla Soprintendenza delle Belle Arti e le varie cooperative che gestiscono l’accoglienza nel comune di Grosseto, che dà modo a sei richiedenti asilo di lavorare come volontari nel sito archeologico di Roselle, occupandosi di lavori di manutenzione e pulizia, come ad esempio sistemare le staccionate.

Ma questa mossa ha indispettito la maggioranza al governo del capoluogo che ora, sospinta da CasaPound e Lega Nord, attacca la Prefettura senza badare al sottile. «Non si occupa della sicurezza pubblica ma compiace chi porta il caos» è il messaggio che arriva dal Comune, che trova la condanna unanime del mondo Pd, capeggiato dal deputato Luca Sani. «Vivarelli Colonna la smetta di inseguire la peggior destra», attacca il parlamentare.

Il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna

Sono state proprio le parole del sindaco grossetano Antonfrancesco Vivarelli Colonna a dare il via a questa polemica dai toni accesi. «L’utilizzo dei richiedenti asilo sotto qualsiasi forma, anche quella che può sembrare lodevole, è un gesto pericoloso che, secondo noi, legittima sul nostro territorio la presenza di migranti economici. E bene ricordare che una minima percentuale dei richiedenti asilo risulta avere i requisiti per esserlo effettivamente, ma rimane comunque poi sul territorio, alimentando inevitabilmente criminalità e disagio sociale», sono state le parole del sindaco il giorno dopo la firma del protocollo, che hanno fatto da eco a quelle diffuse poche ore prima da CasaPound Grosseto: «non abbiamo bisogno che i clandestini tutelino il nostro patrimonio archeologico». È arrivato poi a ruota il turno della Lega Nord, attraverso il suo capogruppo Mario Lolini: «Questi accordi sono scellerati – dice – Ma come si fa solo a pensare di affidare il nostro patrimonio artistico, la nostra storia, le nostre origini a migranti senza competenze, senza amore per la nostra terra, senza arte né parte?»

Una cascata di dichiarazioni «allucinanti e sconsiderate», secondo il segretario provinciale del Pd, Gesué Ariganello, che parla di «un attacco allo Stato da parte del centrodestra». Ma la polemica aveva ancora altri capitoli da scrivere. Sabato pomeriggio, infatti, l’assessore Fabrizio Rossi, ha scritto un post su Facebook in cui definisce «scandaloso» il protocollo e nei vari commenti che ne sono seguiti sono arrivati attacchi diretti a don Enzo Capitani, direttore della Caritas di Grosseto, definito in più post come «l’espressione peggiore della chiesa». Questo perché ha plaudito all’azione della Prefettura. Attacchi che il prete preferisce non commentare, ma che trovano, oltre che una solidarietà diffusa nei suoi confronti, anche la secca reazione di Sani.

«Prima CasaPound – commenta il deputato – a ruota lo stesso sindaco e poi la Lega, per finire “in bellezza” con le offese di militanti della destra locale al malcapitato don Enzo Capitani sulla pagina facebook dell’assessore Rossi. Tutti solertemente impegnati in una polemica priva di buon senso e all’insegna del più bieco razzismo, per surriscaldare gli animi contro richiedenti asilo e protezione umanitaria, in generale contro i migranti».

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