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FIRENZE – Francesco Borgomeo ha ancora 96 ore per presentare il Piano industriale per il rilancio dell’ex Gkn. Questa mattina, nella riunione convocata dal Mise e sospesa fino a lunedì, si è acquisito che il progetto di reindustrializzazione del sito di Campi sarà totalmente a carico di Qf.

La Regione, rappresentata dal consigliere per il lavoro e le crisi aziendali del presidente, assistito da Arti e l’Unità di crisi, chiede ora elementi certi sul progetto di riconversione del sito di Campi Bisenzio.

L’imprenditore non ha fornito elementi che rispondessero adeguatamente alle domande poste da istituzioni, organizzazioni sindacali e lavoratori. Appare irrisolta anche la richiesta degli ammortizzatori sociali: come già era stato chiarito dal Ministero del Lavoro, per averli è necessario il piano industriale.

“L’incontro di oggi al Mise per la reindustrializzazione Qf”, l’ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze), “ha fatto emergere l’assenza di un progetto industriale a 9 mesi dall’accordo quadro per la reindustrializzazione dello stabilimento”: “La situazione è grave e fortemente negativa, non è accettabile che a tutt’oggi dopo mesi di continui rinvii e promesse non ci sia nulla di concreto rispetto alla necessità di avere piano industriale a garanzia di oltre 300 dipendenti”. E’ quanto affermano in una nota congiunta il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano e Francesco Diazzi della Fim-Cisl Toscana. “Non è chiaro – proseguono – e non ci sono stati forniti elementi oggettivamente reali su cosa comporterebbe in termini lavorativi il ‘consorzio Iris lab’ a cui l’azienda ha aderito nel mese di luglio scorso. A questa situazione già particolarmente grave” il 4 settembre scade l’ammortizzatore sociale.

“La Qf continua a sostenere di avere una ‘bozza’ di contratto di sviluppo, ma che deve avere a supporto un piano industriale. Il Mise ha chiesto di sospendere l’incontro e di riconvocare le parti il 5 settembre e ha invitato l’azienda a presentare un piano industriale. Abbiamo chiesto al ministero” e Invitalia “di verificare se il piano che verrà presentato ha i presupposti per avere una possibilità di finanziamento, questo nelle considerazioni fatte da Qf è fondamentale che ci sia per la sostenibilità finanziaria della bozza di accordo di sviluppo. Se questo non si concretizzerà riteniamo si debba prendere atto del fallimento del progetto presentato da Qf e agire diversamente per costruire i presupposti di un nuovo processo di reindustrializzazione”.

“Purtroppo il progetto Qf sembra ancora estremamente nebuloso. Speriamo che lunedì prossimo ci venga presentato finalmente un piano industriale compiuto, ma nutriamo forti dubbi e preoccupazioni”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm e Davide Materazzi, segretario della Uilm di Firenze.

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