Occupazione della Richard Ginori per «chiedere con forza che si realizzi il piano di rilancio promesso dall’azienda a cominciare dall’acquisizione dei terreni». E’ quanto dichiarano i lavoratori della storica fabbrica di Sesto Fiorentino che questa mattina riuniti in assemblea hanno votato per lo sciopero di otto ore e per l’occupazione dello stabilimento per la giornata di oggi.

Foto Pagina Fb Cgil Firenze

I sindacati: «Lavoratori al colmo della pazienza» «Non c’è più tempo, e i lavoratori sono arrivati al colmo della pazienza» è il commento di Bernardo Marasco (Filctem-Cgil). «Stiamo attendendo un piano di rilancio che l’azienda si è impegnata a dare, e che ha bloccato» per lo stallo nella compravendita del terreno ha ricordato Marasco. «Sappiamo che al Ministero ci sono tavoli aperti da mesi, ma ad oggi ancora non c’è nessuna notizia e nessuna notizia significa, ripeto, perdere tempo rispetto al rilancio che l’azienda si era impegnata a mettere in atto». «I lavoratori sono veramente stanchi e provati aggiunge Mirco Zacchei (Filca-Cisl), sottolineando che «c’è una produzione da mandare avanti, c’è da fare qualità: questa è una manifattura riconosciuta in tutto il mondo, c’è bisogno di fare investimenti seri. E’ chiaro che questa roba non ci porta da nessuna parte: i lavoratori sono stanchi di parlare di terreni, vogliamo parlare di qualità, di investimenti, di assunzioni».

Istituzioni a sostegno dei lavoratori A sostegno dei lavoratori anche le istituzioni locali e regionali. «Appena saputo della decisione di occupare la fabbrica, ho deciso di venire qui e di portare il saluto, la vicinanza dell’amministrazione comunale a tutte le lavoratrici e i lavoratori», ha affermato il sindaco Lorenzo Falchi, secondo cui «stiamo facendo pressioni da tutti i lati possibili e immaginabili sulle banche» affinché la situazione sia sbloccata «entro la fine dell’anno», e il gruppo Kering possa «investire e rilanciare l’azienda all’interno del nostro comune». «Noi lavoreremo e continueremo ad attivarci – ha affermato Gianfranco Simoncini, consigliere per il lavoro del presidente della Regione Toscana – perché si possa definitivamente risolvere questo problema. Abbiamo riscontrato grande attenzione anche da parte del Governo, che condivide queste nostre preoccupazioni».

 

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