La notizia peggiore del week-end in casa Fiorentina non è stata la dura sconfitta di sabato a Napoli contro la formazione partenopea, un 1-4 che non lascia dubbi sui demeriti viola ed il momento di scarsa lucidità del tecnico Paulo Sousa nel prendere le corrette decisioni e dei giocatori nello scendere in campo. Ma piuttosto l’evidenza che ormai il possibile rinnovo di contratto di Federico Bernardeschi è sempre di piu’ un caso.

Il caso Bernardeschi «Noi la proposta l’abbiamo fatta, abbiamo detto chiaramente come la pensiamo e cosa vogliamo, ora è lui che deve parlare» ha detto nel post gara del San Paolo il direttore esecutivo dell’area tecnica viola, Pantaleo Corvino. Se a questo aggiungiamo questa frase: «La Fiorentina sarà forte e competitiva l’anno prossimo, con o senza Bernardeschi», ecco che immaginare un futuro del club gigliato senza il proprio numero 10 fra pochi mesi, è una possibilità sempre piu’ concreta. Il talento classe ’94 di Carrara, che contro il Napoli è tornato a giocare esterno destro di centrocampo, non incidendo positivamente in un k.o. che per la Fiorentina è significato l’abbandono matematico ad ogni possibilità di arrivare anche l’anno prossimo nelle coppe europee, ha il contratto in scadenza con la società guidata dalla famiglia Della Valle nell’estate 2019 e al momento non dà segnali di volontà di estendere il legame con il club che lo ha fatto crescere negli ultimi 11 anni, anzi il suo silenzio davanti ad un possibile rinnovo quinquennale a 2,5 milioni di euro a stagione vale come chiaro indizio negativo in questo senso.

Cresce il malumore tra i tifosi Il malumore in una tifoseria sempre piu’ delusa ed esasperata per una stagione che dire deludente è poco, sta crescendo di ora in ora, e l’ultima gara della stagione, in programma sabato prossimo in casa contro il Pescara, potrebbe trasformarsi in una serata di contestazione sempre piu’ calda. Si attende un confronto del patron, Andrea Della Valle, con la piazza, a serie A finita, e nel frattempo ci ha pensato il presidente esecutivo gigliato, Mario Cognigni, a dare piu’ tracce della politica del club viola per l’anno prossimo, partendo dal presupposto che «la squadra che nascerà sarà ambiziosa. Federico Bernardeschi è nato con noi di fatto, è cresciuto con noi e vorremmo che lui rimanesse con noi per tantissimo tempo – ha sottolineato Cognigni – Purtroppo, e non lo dico perchè lui non voglia rimanere con noi, le regole del calcio sono regole che vedono le società sempre soccombenti, in cui i contratti vengono fatti ma poi è il giocatore che deve decidere. Noi riteniamo che Bernardeschi sia un nostro prodotto, un prodotto di questa città e per cui ci auguriamo che lui accetti a braccia aperte, convinto, le nostre proposte. Questa è una società che è quella del 1926, quella del 2002, quella che ha vinto due scudetti, quella che ha fatto la bellissima cavalcata dalla serie C2 alla serie A, ma è anche quella che nei momenti di difficoltà si impegna e si ritrova e cerca di superarli, proprio perchè ha uno spirito dentro che è uno spirito che ci contraddistingue».

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