«Non sarà ovviamente messo in discussione il principio della tutela statutaria del mantenimento a Siena della sede legale e della direzione generale di Banca Mps». Lo precisa in una nota la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, presieduta da Gabriello Mancini, a proposito delle indiscrezioni e delle prese di posizione apparse in questi giorni sui media in merito all'eventuale revisione del proprio statuto. La Fondazione Mps, infatti, si legge nella nota, «intende confermare l'impegno a fare tutto quanto sarà in proprio potere, avvalendosi quando fosse necessario dei diritti derivanti dall'attuale e futura sua partecipazione al capitale della banca conferitaria, per assicurare la stabilità e l'inalterabilità nel tempo dell'attuale ubicazione».
 
Statuto, modifiche all’orizzonte L'ente presieduto da Mancini ribadisce che «le eventuali modifiche statutarie potranno riguardare, se condiviso dalla competente Deputazione Generale, il recepimento di alcune disposizioni legislative cogenti in materia di incompatibilità, nonchè dei principi contenuti nella Carta delle Fondazioni varata dall'Acri nel campo della governance, dell'attività istituzionale e della gestione del patrimonio»
 
Il nodo rappresentanza Un altro punto all'esame della Deputazione Generale della Fondazione Mps in materia statutaria si potrà riferire «alla miglior aderenza della composizione del futuro organo di indirizzo all'esigenza di assicurare una prevalente e qualificata rappresentanza degli enti, pubblici e privati, espressioni della realtà locale, nei sensi gà ispirati dalla nota sentenza della Corte costituzionale n. 301 del 2003. Non è quindi e non sarà comunque messo in discussione l'imprescindibile legame tra la Fondazione e il proprio storico territorio di riferimento, ma – eventualmente – sarà ricercata una più ampia ed equilibrata configurazione delle diverse realtà senesi, pubbliche e private, che appaiano meritevoli di rappresentanza nell'organo di indirizzo. Allo stesso tempo è fuori discussione che, ove la Deputazione Generale decidesse di procedere a una revisione statutaria, per favorire le scelte consapevoli a tale organo riservate, saranno promosse tutte le possibili e adeguate forme di consultazione del tessuto sociale senese».

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