«Sono serena, onorata, orgogliosa e contenta del nuovo incarico e della fiducia che è stata riposta su di me». Queste le prime parole di Antonella Mansi nei panni di neo presidente della Fondazione Mps. «Sono consapevole che siamo di fronte ad un percorso complicato – ha aggiunto Mansi – verificheremo i numeri ma sono fiduciosa che si possa fare un buon lavoro. Al mio fianco ci saranno inoltre persone di grande qualità e spessore con le quali intraprendere un percorso di ripresa. Non sarà facile, ci sono molte aspettative ma saranno da stimolo. Sono pronta a lavorare con determinazione». In merito alla presidenza della Banca Federico Del Vecchio che, come da statuto, la vice presidente di Confindustria dovrà lasciare entro 30 giorni per incompatibilità con la nuova carica al vertice della Fondazione, Mansi ha sottolineato: «siccome è stata una grande esperienza non voglio che questo passaggio di consegne possa arrecare danni alla banca, sarà fatto nei prossimi giorni». La neo presidente della Fondazione Mps ha poi precisato che intende convocare la riunione d'insediamento della deputazione amministratrice «entro i prossimi giorni».

Nomina all'unanimità La nomina di Antonella Mansi è stata decisa all'unanimità dalla Deputazione generale di Palazzo Sansedoni alla quarta riunione e dopo due ore e mezzo di discussione. Sarà adesso lei stessa (scarica il curriculum) a convocare la riunione di insediamento suo e della Deputazione amministratrice composta da Camilla Dei, Flavia Galletti, Giorgio Olivato  e Alessandro Carretta (scarica i curricula). Il collegio dei sindaci revisori è composto da: Luigi Borrè (indicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze), Marco Grazzini, Filippo Mascia. Sindaci supplenti: Giovanna Avogadro, Giancarlo D’Avanzo. Alla seduta odierna hanno partecipato tutti e 14 i membri della Deputazione generale, uno in conference call. L'accordo è arrivato dopo  tre fumate nere (leggi). «Oggi dovrebbe essere veloce» aveva detto il deputato Antonio Paolucci prima di entrare alla riunione. «Si realizza un desiderio, oggi sarà donna» aveva aggiunto il deputato Sergio Betti.

Il commiato di Mancini Esce di scena Gabriello Mancini che ha affidato a una nota il suo saluto e l’augurio di buon lavoro ai nuovi vertici della Fondazione Mps (scarica il documento integrale). Una nota in cui il presidente uscente fa qualche precisazione. Sul nuovo statuto Mancini sottolinea che «vede confermati gli storici legami con Siena e i suoi organi elettivi, ma ridotta la loro prevalenza sugli altri enti. Con il nuovo statuto la Fondazione si è adeguata alla non prevalenza degli enti territoriali prevista dalla Corte Costituzionale ed ha recepito alcune novità legislative e indicazioni dell’Acri. Noto con soddisfazione che oggi da più parti si valutano positivamente le recenti modifiche statutarie, ma non dimentico che sono stato anche aspramente criticato, fortemente contrastato, con numerosi tentativi palesi e occulti di fermarle. E non sempre vedo coerenza tra giudizi attuali e comportamenti pregressi». In merito alla richiesta di eventuali azioni di responsabilità per le vicende che hanno investito la banca e la stessa Fondazione, Mancini precisa: «Mi sento la coscienza tranquilla e ritengo di poter estendere questo mio sentire a tutti gli organi della FMps perché abbiamo sempre agito nel pieno rispetto delle leggi, dello statuto e dei regolamenti. Siamo sereni, anche se non soddisfatti dei risultati poi scaturiti, perché abbiamo compiuto scelte importanti nei confronti della nostra conferitaria in base a dati forniti dalla Banca rivelatisi poi fuorvianti ed errati: purtroppo non avevamo, e non potevamo avere, i mezzi normativi, né tecnici per verificare che fossero veritieri. Abbiamo inoltre preso le decisioni in piena sintonia con le linee di indirizzo degli enti nominanti e con quanto fortemente sostenuto da tutta la comunità senese. Adesso c’è chi perde la memoria e ricerca eventuali responsabilità solo a senso unico. E’ una posizione molto facile, ma pavida e ingiusta. Occorre infatti vedere il contesto storico, le motivazioni di qualsiasi scelta effettuata e il grado di condivisione. Comunque nessuno intende fuggire, ma neppure accettare giudizi sommari».

La nuova stagione di Siena «Da ora spero inizi una nuova stagione. Gli enti nominanti hanno affidato a questa deputazione una missione precisa: salvaguardare la propria autonomia patrimoniale attraverso una collaborazione con i vertici direzionali della banca. Ora Antonella Mansi deve lavorare perché la fondazione è in emergenza finanziaria». Così il sindaco di Siena Bruno Valentini commenta la nomina dei nuovi vertici della Fondazione Mps emersa oggi dalla riunione della deputazione generale di Palazzo Sansedoni. «Una deputazione rinnovata – ha aggiunto Valentini -, fatta di donne e uomini che si sono fatti valere nei loro percorsi professionali, fuori da ogni logica di spartizione e di corrente. Credo che rispetto a un'opinione pubblica abituata, su tante cose a vedere le lotte all'ultimo sangue tra partiti e correnti – ha sottolineato ancora il primo cittadino di Siena – abbiamo fatto un ottimo lavoro che può stupire qualcuno perché non siamo abituati al fatto che prevalga il merito». Il sindaco Valentini ha poi spiegato che «in questa settimana sono arrivate pressioni di ogni tipo, ma Siena non si è mossa. Abbiamo fatto un lavoro interno alla nostra comunità e sulle nostre idee resistendo a tutte le pressioni. La politica nazionale non è stata determinante nelle scelte che ha fatto Siena. Naturalmente abbiamo bisogno di buone relazioni – ha aggiunto Valentini – perché non ci salviamo più da soli». Alla domanda se le pressioni fossero arrivate dal Pd, Valentini ha risposto: «Un po’ da tutti, perché questa è una grande banca nazionale – ha detto riferendosi al Monte dei Paschi – da cui mi aspetto molto. L’importante è che queste pressioni sono rimaste al palo».

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