«Ciò che è accaduto venerdì pomeriggio in Fondazione MPS non può e non deve essere sottovalutato in alcun modo da nessuna Parte Sociale o Istituzione politica cittadina, in quanto rappresenta, in maniera inequivocabile l'ultimo strappo tra Ente conferitario e Banca». Così la Fisac Cgil di Siena interviene con una nota sulle dimissioni di Giorgio Olivato dalla carica di vicepresidente della Fondazione Mps (leggi)
 
Quella tanto invocata autonomia «Appare del tutto evidente infatti – prosegue la nota – che le motivazioni sottostanti le dimissioni del Vice Presidente Olivato (persona di comprovata professionalità ed esperienza, nonché espressione del territorio), non fanno altro che mettere in luce un progetto chiaro e preoccupante, che trova una strumentale giustificazione nella tanto invocata autonomia della Fondazione».
 
Operazione pulizia «Ci chiediamo se i dissidi che hanno indotto alle dimissioni del Provveditore Pieri e di Olivato (guarda caso ambedue di provenienza tecnostruttura MPS), siano stati causati dagli indirizzi programmatici del Comune di Siena o da decisioni tutte interne alla Fondazione. Tutto ciò non farebbe altro che rispecchiare l'operazione già intrapresa da altri soggetti all'interno della Banca, tesa a “fare pulizia“ e a colpevolizzare un sistema oggi letto esclusivamente nei suoi aspetti negativi. Di fatto invece le conseguenze di questa rottura pongono l'Ente di via Banchi di Sotto all'interno di un contesto di completa estraneità rispetto alla città, al territorio circostante, in sintesi alla sua storia».
 
Assordante silenzio delle istituzioni «È inoltre sconcertante e inspiegabile l'assordante silenzio che proviene dalle principali Istituzioni cittadine – sottolinea la Fisac -, in particolar modo dal Comune e dalla Provincia, responsabili direttamente delle nomine in Fondazione e garanti, allo stesso tempo, del mantenimento di una cospicua partecipazione azionaria nella Banca MPS, come del resto da noi sempre sostenuto. Ci aspettiamo dunque una presa di posizione chiara ed inequivocabile da parte di chi non può rimanere inerme spettatore di fronte ad una situazione che potrebbe segnare il definitivo azzeramento del legame storico tra Banca e Fondazione con l'apertura di scenari preoccupanti sia da un punto di vista sociale che economico per il futuro della città e dei Senesi tutti».

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