FIRENZE – Per la Toscana dei rifiuti non c’è pace. La Procura di Firenze, nell’ambito delle indagini sulla discarica del Podere Rota ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone.

Secondo la tesi accusatoria, vi sarebbe stata una gestione illecita dei rifiuti all’interno della discarica, la più importante del Valdarno aretino. Tra gli indagati il sindaco di Terranuova Bracciolini Sergio Chienni, la dirigente del settore bonifiche della Regione Toscana Renata Caselli, commissario straordinario per la bonifica del Keu, l’amministratore delegato di Csai, che gestisce la discarica e il presidente e l’amministratore di Tb, società che opera in discarica. A tutti e cinque la Procura contesterebbe i reati di tipo ambientale che vanno dall’inquinamento alla gestione abusiva dei rifiuti.

Una notizia arrivata proprio nel giorno in cui il Consiglio regionale della Toscana era chiamato a discutere le relazioni conclusive della Commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose. Discussione che non ci sarà e che su richiesta del capogruppo di Fdi Francesco Torselli è stata spostata a nuova data.

Due relazioni, una della maggioranza (Pd e Italia Viva) e una dell’opposizione (Centrodestra e M5S). Come già accaduto in passato, in Consiglio regionale non è stata trovata la quadra e la commissione di inchiesta sulle infiltrazioni mafiose, arrivata all’atto conclusivo, ha preso due direzioni.

Entrambe quindi arriveranno in aula, ma sembra scontato che delle due solo una riceverà l’approvazione. L’organismo consiliare è stato creato dopo i fatti riguardanti la vicenda Keu, oggetto d’indagine anche da parte della procura di Firenze, e avrebbe dovuto esaminare anche il fenomeno della criminalità organizzata presente nel territorio toscano.

Per la relazione della maggioranza la Toscana ha saputo fare affidamento sul tessuto economico per fare “sempre” resistenza attiva al pericolo della criminalità; per le opposizioni in Toscana c’è “un allarme infiltrazioni mafiose”. Posizioni e visioni che appaiono del tutto difficili da conciliare e che vedranno una lunga discussione proprio in Consiglio.

E il centrodestra con Fratelli d’Italia va all’attacco. “In attesa che la magistratura faccia il proprio corso, ci troviamo di fronte ad un dirigente regionale indagato per inquinamento e gestione abusiva di rifiuti che, pochi mesi fa, era stato individuato dalla Regione come il soggetto che avrebbe dovuto guidare la bonifica dei rifiuti tossici interrati sotto la SR 429. In pratica, colei che avrebbe dovuto risolvere il problema dei rifiuti interrati abusivamente sotto una strada dell’empolese, è indagata per gestione abusiva dei rifiuti  – assieme al primo cittadino Chienni,  dipendente in aspettativa di Sei Toscana Srl, società partecipata dal suo stesso Comune e dall’azienda che gestisce la discarica di Podere Rota – in provincia di Arezzo” fa sapere con una nota.

 

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