«L'introduzione dell'Imu sui fabbricati rurali rappresenta una doppia tassazione per le aziende agricole. L'agricoltura è un settore notoriamente ad alta patrimonializzazione ma a bassa redditività, ovvero serve un alto capitale in immobili per produrre un piccolo reddito. I recenti cambiamenti correttivi all'intero sistema fiscale e contributivo del comparto possono comportare degli effetti molto gravi per l'agricoltura». Lo dichiara il presidente della Camera di Commercio di Grosseto Giovanni Lamioni il quale sostiene a pieno la posizione delle associazioni di categoria che non accettano che vengano tassati gli strumenti indispensabili al lavoro, come stalle e fienili, strutture di grandi dimensioni ma che non producono reddito e che quindi non possono essere paragonate a fondi commerciali e ad abitazioni.

Il J’accuse di Lamioni Un accusa che fa eco a quelle di molte associazioni del comparto agricolo toscano. «Il governo – continua il presidente Lamioni – ha deciso di intervenire anche sul settore agricolo, in particolare per quanto riguarda la tassazione sui beni immobili delle aziende agricole. L'Imu, la nuova imposta municipale unica, colpirà direttamente gli agricoltori e il prezzo da pagare sarà salato. L'imposta a carico degli agricoltori avrà conseguenze devastanti per tutto il comparto. L’incremento della base imponibile ai fini Imu, assieme alle nuove tasse sui fabbricati rurali, comporta incrementi di tassazione dal 100 per cento fino a valori assurdi del 400 per cento. L'aggiunta di questa nuova tassa – conclude Lamioni – metterà in ginocchio le 11mila aziende agricole di tutta la provincia di Grosseto, in un momento già critico per l'Italia».

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