senesiQuella sollecitazione arrivata dal segretario regionale del suo partito, dopo il sindaco di Siena Bruno Valentini e il presidente della Regione Enrico Rossi, sulla fusione dei Comuni non le è andata troppo giù. Raffaella Senesi, sindaco di Monteriggioni, affronta l’argomento all’indomani dell’intervista di Dario Parrini a La Nazione. «In linea teorica possiamo anche parlare di accorpamenti, ma vogliamo farlo seduti intorno a un tavolo con dati certi, invece che attraverso proclami sui giornali? Altrimenti va a finire come con le Province».

E come è andata a finire?

«Che non hanno più un euro per fare la manutenzione delle strade. Se facciamo un percorso improvvisato anche con i comuni, finirà che anche questi non avranno soldi per fare quello che devono. E a rimetterci, come al solito, saranno i cittadini».

Il discorso però va avanti da tempo, non è esattamente una novità

«Infatti, solo che non si è mai riusciti a parlare realmente di organizzazione e gestione dei servizi. E ora si vuole riavviare una discussione prendendo come base una ricerca del 2013 basata anche su dati del 2001?».

Chi spinge per una riforma di questo tipo assicura che non ci saranno ricadute negative

«Certo, lo facevano anche per le province… Ma come si fa ad avviare una discussione partendo da un’ipotesi di 50 comuni in tutta la Toscana? A me sembra che si voglia passare sopra la testa dei cittadini, decidendo in pochi. Devo ancora vedere uno studio nel quale si dimostra che con gli accorpamenti ci sono risparmi per i comuni e vantaggi per i cittadini».

Lei quindi non crede possibile attuare una riforma del genere?

«Se ne parla da anni, ma finché non ci sono ipotesi attuative concrete, stiamo parlando solo di fusioni a freddo di territori vasti e con problemi complessi».

Ma nel quotidiano ci sono problemi attuali, come la questione dell’aumento del costo della mensa per gli studenti che vanno a Siena. Come pensate di affrontarlo?


«Ne abbiamo discusso in consiglio comunale. Se si trattasse di studenti rifiutati dalle nostre scuole per mancanza di posti ne potremmo parlare, ma così non è. E’ una libera scelta di chi preferisce portare i ragazzi a Siena, magari per una comodità legata al luogo di lavoro. Ma su questo il Comune di Monteriggioni non può intervenire».

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