Il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna

vivarelli-colonnaDopo dieci anni, Grosseto torna in mano al centrodestra.  Il nuovo sindaco è Antonfrancesco Vivarelli Colonna, capace di superare il suo avversario Lorenzo Mascagni, candidato del centrosinistra, di quasi dieci punti percentuali al ballottaggio. Un risultato eclatante che se da una parte segue la scia nazionale, dall’altra mette in evidenza le difficoltà del Pd grossetano che paga anche le contestazioni fatte all’amministrazione del sindaco uscente Emilio Bonifazi. «Da ora inizia una fase nuova. Ho sentito Mascagni — ha detto Vivarelli Colonna — e ora sono pronto a seppellire l’ascia di guerra e a collaborare con lui. E collaboreremo anche con Comuni come Arezzo (governata dal centrodestra, ndr): per il centrodestra in Toscana inizia una nuova fase»

mascagni_vivarelliIl ballottaggio di Grosseto Vivarelli Colonna ha conquistato la maggioranza in gran parte delle sezioni. A Grosseto centro ha superato Lorenzo Mascagni in dieci sezioni su quattordici; a Gorarella ha vinto in otto sezioni su undici; a Barbanella in dodici su quattordici; nelle tre sezioni Pace ha ottenuto oltre il 50 per cento in diciannove sezioni su ventuno. Nelle frazioni lo sfidante Mascagni ha vinto solo in tre sezioni su 14. Parità, invece, nelle due sezioni dell’ospedale Misericordia. Le preferenze si sono attestate subito al 45 per Mascagni e al 55 per cento per Vivarelli Colonna; percentuali che non si sono discostate nemmeno con il prosieguo delle operazioni di scrutinio. Intorno a mezzanotte il distacco era di 2.000 voti, diventati poi 2.450. Poco dopo la mezzanotte lo scarto era ormai del tutto irrecuperabile con Vivarelli Colonna con 3.000 voti di vantaggio. Alla fine la partita si è chiusa con Vivarelli Colonna al 54,92 per cento e Mascagni al 45,08 per cento. «In ogni competizione c’è un vincitore — ha detto Mascagni — Congratulazioni a Vivarelli Colonna, che è riuscito a far passare in modo migliore il suo messaggio. I cittadini hanno deciso che dobbiamo stare all’opposizione, che sarà un’opposizione leale, costruttiva ma anche attenta».

Il valore del voto grossetano Il risultato disastroso del centrosinistra grossetano è difficilmente imputabile a Mascagni, come hanno ammesso anche alcuni dirigenti Pd durante lo spoglio. L’onda nazionale ha giocato senz’altro un ruolo nella partita grossetana, ma i problemi in città vengono da molto più lontano. I primi segnali si sono avuti sul finire del decennio targato Bonifazi, dove si è iniziato a registrare un certo malcontento tra i cittadini per opere promesse e mai realizzate. Ma se vogliamo fissare un punto del declino Pd, dobbiamo tronare a settembre, quando sono iniziati gli scontri tra il vicesindaco uscente, Paolo Borghi, ambizioso di indossare la fascia tricolore, o zoccolo duro del partito, che invece voleva puntare su un altro candidato: scelta poi finita su Mascagni. Sono nate così delle primarie dure e velenose, in cui il risultato ha portato con sé dei lunghi strascichi per tutta la campagna elettorale che ne è seguita, percepita forse dalla popolazione più come una resa dei conti partitica che non come un processo democratico. L’ostacolo più grande, poi, è stato quell’omone passionale e solido capace di compattare tutte le destre maremmane: Antonfrancesco Vivarelli Colonna, bravo anche a recepire i voti dei 5 Stelle al ballottaggio. Per Grosseto ora si apre una nuova stagione, con il sogno coltivato insieme alla vicina Arezzo di rifondare un centrodestra capace di trionfare anche in Regione. Ma una nuova stagione si apre anche per il Pd maremmano, dove un’intera classe dirigente si ritrova oggi a fare i conti con se stessa.

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