Il mistero e i segreti della Gioconda forse vicini ad una svolta. Dal 27 al 29 aprile partono a Firenze gli scavi alla ricerca dei resti mortali di Monna Lisa.


Gli scavi – Grazie all’ausilio del geo-radar verranno presi in esame il sottosuolo dei due chiostri e delle due chiese del Convento di S. Orsola dove dovrebbero essere presenti i resti mortali di Monna Lisa. Dal 9 maggio inizieranno, invece, gli scavi per portare alla luce le spoglie della nobildonna fiorentina Lisa Gherardini, considerata dai massimi esperti di Leonardo la modella della Gioconda. Nei libri mastri tenuti dalla monache del Convento di S. Orsola inerenti alle sepolture, vengono riportate le sepolture di persone esterne avvenute nel Convento. Si tratta di poche sepolture ove viene trascritto il luogo delle medesime: Maria del Riccio sepolta nel 1609, Giuseppe Ammannati sepolto nel 1680, Pietro Salvini sepolto nel 1687, tutti interrati nella chiesetta di S. Orsola, luogo aperto al culto esterno. Purtroppo, manca il libro mastro che riguarda il periodo in cui venne sepolta Lisa Gherardini, detta Monna Lisa, e cioè quello dell’anno 1542. Da altri documenti inerenti ai diversi interventi edilizi avvenuti nei secoli passati all’interno del Convento, non risulta che i luoghi, oggetto dell’esame del Geo-radar, siano mai stati manomessi, ne’ risulta alcuna sepoltura al di fuori di questi luoghi medesimi.


L’enigma di Monna Lisa – Per secoli sulla figura di Monna Lisa gli storici hanno dibattuto: solo di recente si e’ accertato che, con quasi assoluta certezza, la Gioconda fosse effettivamente il ritratto di Lisa Gherardini, sposata a un certo Francesco del Giocondo e quindi detta la Gioconda. Nata nel 1479, Monna Lisa sarebbe morta, probabilmente di peste, a 63 anni, ma anche questo sarà accertato solo con l’esame dei resti mortali. Sulla sua immagine misteriosa e ambigua si sono accapigliati per secoli gli storici ma anche gli scienziati: sono state diagnosticate alla donna persino un’ipercolesterolemia e un’ipertrigiliceridemia, sulla base di alcuni segni nell’incavo dell’occhio sinistro e sulla mano in primo piano. Secondo alcuni, inoltre, la Gioconda non raffigura affatto Lisa Gherardini: c’e’ chi dice Costanza d’Avalos, o Caterina Sforza, o persino lo stesso Leonardo, che vi avrebbe introiettato la sua mai dimostrata omosessualità. Solo l’apertura del feretro potrà sciogliere gli ultimi dubbi.


Firenze

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