Un piano arrogante. Hanno definito così le organizzazioni sindacali il documento presentato ieri mattina da Banca Mps (leggi) e promettono un nuovo sciopero.

L’incontro Ad illustrare il piano ai sindacati ieri pomeriggio il presidente Alessandro Profumo  e l’ad Fabrizio Viola . «L'esposizione aziendale  – si legge nella nota dei sindacati – ha ovviamente confermato i contenuti dei progetti già resi noti durante la giornata, oltre alla assoluta mancanza di una qualsiasi idea a livello di progetto industriale, ed una sconcertante approssimazione su ogni punto presentato. Evidentemente l'unica cosa che interessava al management era l'effetto annuncio dei pesanti tagli occupazionali e del costo del lavoro, mentre non è stata data alcuna specifica risposta sui temi ad essi correlati, quali cessioni di assett, gestione degli esuberi ed esternalizzazioni. Abbiamo tra l'altro verificato che il CDA ha approvato, oltre al Piano d'Impresa, la disdetta del Contratto Integrativo.  Si tratta di una decisione di arroganza infinita. Si vorrebbero cancellare, con due righe di una delibera approvata da persone che nulla sanno della Banca e della sua storia, decenni di conquiste sindacali, in perfetta sintonia con i comportamenti delle peggiori controparti del settore creditizio e del settore industriale. Si vorrebbero cancellare tutte le norme riguardanti: le assunzioni, il salario variabile ed incentivante, condizioni al personale, le progressioni di carriera, gli inquadramenti, gli automatismi salariali, la mobilità e i trasferimenti, gli accordi e le prassi che consentono di contrattare l’organizzazione del lavoro e le ricadute delle ristrutturazioni».

Azioni unilaterali «Emerge il tentativo di imporre un rapporto di lavoro individualizzato – proseguono i sindacati -, che dietro l'illusione della valorizzazione del merito e delle opportunità cela unicamente la pretesa dell'Azienda di agire unilateralmente su ogni aspetto della vita lavorativa, senza più alcun contrappeso di tipo normativo e negoziale. Nella giornata di ieri abbiamo tra l'altro appreso dalla stampa della cessione di Biverbanca alla Cassa di Risparmio di Asti, senza che venisse fatta da parte dell'Azienda alcun tipo di comunicazione. E' un segnale di disprezzo nei confronti dei Lavoratori interessati , oltre che di palese violazione delle procedure contrattuali – particolarmente grave, soprattutto da parte di chi avrebbe la pretesa di dirigere il Gruppo.  Per quanto riguarda le esternalizzazioni, l'Azienda ha confermato che le stesse avranno ad oggetto le attività di back office svolte non solo al Consorzio, ma anche nelle Aree Territoriali, nei D.O.R. ed in altre non meglio precisate strutture di Direzione Generale e di Rete».

Verso un nuovo sciopero? «Si tratta di un progetto totalmente irricevibile, che le OO.SS. ed i Lavoratori non sono disponibili ad accettare in alcun caso. Per questo motivo  – conclude la note – sono già in corso di attivazione le procedure per indire uno sciopero di tutto il personale. Nei prossimi giorni verranno quindi decise tutte le iniziative necessarie per contrastare con ogni mezzo le decisioni unilaterali dell'Azienda».

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