LUCCA – Carta canta. Nel distretto lucchese ne sono ben consapevoli, visti i numeri registrati nei primi sei mesi dell’anno dalla produzione industriale: +1,1% la carta e +5% per la meccanica per la carta rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il distretto cartario di Lucca e Pistoia conta 243 aziende con 7.582 occupati; il fatturato è di 3.663 milioni di euro, di cui il 30% è rappresentato dall’export, quasi interamente (90%) verso paesi europei. La meccanica per la carta lucchese conta 88 imprese con 2.647 occupati; il fatturato è di 933 milioni di euro di cui il 65% è rappresentato dall’export, per lo più (52%) verso l’Europa, anche se il primo mercato nazionale di destinazione è rappresentato dagli Stati Uniti (17%) e il secondo, a pari merito con la Grecia, dalla Cina (8%).

“Viviamo un momento delicato e difficile, che espone le aziende a stress molto pesanti – ha commentato Tiziano Pieretti, presidente della sezione Carta e cartotecnica di Confindustria Toscana Nord, oltre che vicepresidente della stessa associazione -. Le sollecitazioni che arrivano dalle imprese, incluse quelle della carta, alla politica europea ed italiana sottolineano l’estrema urgenza di provvedimenti che quantomeno attenuino la pressione che sta schiacciando i conti aziendali. Rischiamo di perdere competitività, con tutte le conseguenze del caso sul piano economico e sociale. Occorrono interventi su più piani: per il contenimento dei prezzi, in primo luogo, e il disaccoppiamento del prezzo del gas da quello dell’elettricità, con decisioni concertate a livello europeo”.

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