Il fagiolo cambia luogo di nascita. Non più Ecuador e Perù come si era sempre pensato ma Messico. La scoperta è italiana, essendo stata portata a termine dalla giovane ricercatrice Elena Bitocchi e da altri ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche del gruppo di ricerca di genetica agraria guidato dal professor Roberto Papa (anche direttore del Centro di ricerca cerealicoltura), che hanno identificato in maniera inequivocabile l’origine della specie Phaseolus vulgaris, il fagiolo comune.

La ricerca Molteplici le implicazioni della scoperta che può portare a vantaggi a livello produttivo e salutistico. «La scoperta del fagiolo in Mesoamerica – spiega in esclusiva ad agricultura.it la ricercatrice Elena Bitocchi – rispetto a quello di origine Andino (Perù ed Ecuador) consente di utilizzare la sua maggiore diversità genetica per nuove varietà. In particolare si possono ottenere commercialmente varietà molto più produttive o con maggiore resistenza ai patogeni. Inoltre, secondo quanto richiesto dall’UE in materia di agricoltura sostenibile il fagiolo messicano può dare origine a nuove varietà più resistenti in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici. Infine l’aspetto salutistico legato alla qualità del prodotto alimentare. Le sue proprietà, infatti, sono in grado di agire contro i tumori, il colesterolo e il diabete di tipo due».
 
 
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