Il vivaismo toscano ha la sua legge. Da oggi il settore è tutelato e si può dare una strategia più definita di sviluppo e di crescita. E’ il commento della Cia Toscana alla notizia dell’approvazione – all’unanimità – da parte del Consiglio Regionale della proposta di legge per il sostegno all’attività vivaistica e per la qualificazione e valorizzazione del sistema del verde urbano. Il vivaismo toscano ha 2.400 aziende, 6.500 ettari coltivati, che insieme al vino realizzano il 70% dell’export agricolo toscano e da solo il settore produce il 30% della produzione lorda vendibile della Toscana.«E’ una buona legge che ha avuto un lungo iter di discussione – commenta Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana -; ma che ha permesso anche alle associazioni, la Cia in particolare, di fare osservazioni e proposte in corso d’opera che poi si sono ritrovate nel testo approvato».
 
La normativa Con la nuova legge cambia quindi l’approccio del settore con la società e il territorio; lo sviluppo e l’estensione produttiva sarà governata da regole condivise da applicare in maniera omogenea, garantendo equilibrio territoriale e ambientale. «Per il settore – precisa Alessandro Del Carlo, responsabile attività produttive della Cia Toscana – si può aprire una stagione importante di sviluppo e di crescita soprattutto di qualità, anche grazie alle previsioni in materia urbanistica per la realizzazione degli spazi verdi con funzioni ambientali e di miglioramento della qualità dell’aria. Il quadro normativo – aggiunge – dovrà trovare il suo completamento nel regolamento d’attuazione, al quale la Cia Toscana darà il massimo contributo di proposte, in particolare sui temi della semplificazione burocratica, del recupero e valorizzazione a fini energetici o agronomici degli scarti verdi, e per dare chiarezza normativa ai temi legati all’urbanistica relativamente alle strutture serricole e agli annessi». Per gli operatori della filiera – conclude la Cia Toscana – si apre anche una stagione di impegno e di responsabilità; alle opportunità di sviluppo occorrerà accompagnare un rafforzamento dell’aggregazione del prodotto, per aumentare la competitività ed essere più forti sui mercati, quale condizione per tutelare di più i redditi dei produttori.   
 
 

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