In un paese come l’Italia, conosciuto in tutto il mondo per i propri prodotti alcolici, il problema dell’alcolismo resta un silenzioso spettro che aleggia nella società senza mai essere affrontato. Violetta Bellocchio ha provato a parlarne mettendo a nudo la sua esperienza di vita, in un racconto crudo e sofferto che raccoglie il suo passato da alcolista. Ne è uscito “Il corpo non dimentica”, il racconto di come dai 25 ai 28 anni Violetta abbia perso il controllo della sua vita, ritrovandolo solo dopo aver toccato il fondo.

Qual è stata la genesi di “Il corpo non dimentica”, che tra l’altro ha appena compiuto un mese dalla pubblicazione ed è già alla seconda ristampa?
“Il libro è finito per essere una medicina, ma inizialmente non voleva esserlo. È nato dalla bozza di un saggio ma poi ha preso la forma di un memoriale dal momento in cui ho parlato con l’editor del progetto. Ho cominciato a scriverlo nel 2012, c’è voluto davvero molto tempo per finirlo

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