FIRENZE – Arriva nei principali pronto soccorso della Toscana una figura innovativa per difendere medici e infermieri da violenze e aggressioni: il “facilitatore”.
Si tratta di un nuovo progetto sperimentale, approvato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, che introduce personale non sanitario incaricato di migliorare la comunicazione tra utenti e operatori e di gestire le situazioni di tensione, spesso causate dall’attesa o dalla difficoltà della situazione stessa.
La Regione Toscana ha stanziato 1 milione e 430 mila euro per avviare la sperimentazione, che durerà un anno e coinvolgerà venti pronto soccorso su tutto il territorio. “L’obiettivo è doppio – spiegano il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessore Bezzini –: da un lato vogliamo ridurre l’ansia e creare un ambiente più tranquillo e organizzato; dall’altro, limitare i casi in cui le emozioni degenerano in comportamenti aggressivi verso il personale”.
Il facilitatore sarà assunto attingendo ai fondi delle sanzioni per la sicurezza sui luoghi di lavoro e, secondo il progetto, dovrà occuparsi di accoglienza, informazione e gestione delle tensioni nei momenti di maggiore affollamento. Il suo compito principale sarà quello di fornire informazioni aggiornate ai pazienti e ai familiari, fare da tramite tra la sala d’attesa e l’interno del pronto soccorso, offrendo supporto e rassicurazione quando necessario. Inoltre, verrà formato per saper riconoscere e disinnescare potenziali liti o momenti di stress acuto.
La sperimentazione porterà la copertura di un facilitatore attivo 24 ore su 24 negli ospedali di Careggi (Firenze), Santo Stefano (Prato) e nei presidi pisani, cioè nelle strutture con il maggior numero di accessi.
Negli altri dodici pronto soccorso principali, la presenza sarà garantita per dodici ore giornaliere, tra cui Grosseto, Versilia, Massa, Livorno, San Jacopo a Pistoia, San Giuseppe a Empoli, Arezzo, Le Scotte a Siena, San Luca a Lucca, Pontedera, Santissima Annunziata a Bagno a Ripoli e Torregalli a Firenze.
Senza trascurare i punti di primo soccorso a forte affluenza turistica: a Santa Maria Nuova, nel cuore di Firenze, il servizio sarà attivo per dodici ore tutti i giorni dell’anno; mentre negli ospedali di Cecina, Piombino, Orbetello e Portoferraio il facilitatore sarà presente per metà giornata durante il periodo estivo, da giugno a settembre.
Nelle prossime settimane sarà istituita una cabina di regia regionale, con un referente in ciascuna azienda sanitaria, per definire le modalità di selezione e formazione dei facilitatori e per monitorare l’andamento della sperimentazione. Al termine dell’anno pilota si deciderà se proseguire ed estendere il progetto ad altri presidi.