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FIRENZE – Nel 2024 la Toscana contribuisce al miglioramento nazionale nella riduzione della dispersione scolastica, con la quota di giovani che abbandonano prematuramente la scuola scesa per la prima volta sotto il 10%, attestandosi al 9,8%.

Questo risultato segna un traguardo importante, in linea con gli obiettivi fissati dall’agenda europea per il 2020 e in avvicinamento al nuovo target per il 2030, fissato al 9%.

Secondo la Fondazione Openpolis, il dato del 2024 si inserisce in un trend positivo che dura da oltre dieci anni, ma non cancella le criticità strutturali del Paese. L’abbandono scolastico rilevato riguarda solo la parte più visibile del fenomeno, cioè i giovani che escono dal sistema con al massimo la licenza media. Rimangono però elevati i livelli di dispersione implicita, ovvero studenti che completano gli studi senza acquisire competenze adeguate, come confermato dagli ultimi risultati delle prove Invalsi.

Il quadro nazionale mostra inoltre che, pur riducendosi, permangono forti disuguaglianze territoriali. Le differenze tra Nord e Sud Italia restano marcate, così come tra i diversi comuni. In Toscana, ad esempio, emergono problemi significativi nelle aree urbane dense e in quelle rurali. La mancanza di dati dettagliati a livello locale limita però la piena comprensione del fenomeno.

Al Sud la situazione risulta ancora più grave: in Sicilia l’abbandono scolastico supera il 15%, mentre nelle città la criticità è maggiore, nonostante la carenza di strumenti adeguati per il monitoraggio.

Nel dettaglio, in provincia di Prato quasi il 30% degli studenti di terza media termina il primo ciclo con competenze insufficienti, un dato allarmante anche se migliore rispetto a Palermo e Trapani, dove si sfiora il 25%. In alcune città come Siena, Macerata, Avellino, Perugia e Belluno, invece, la quota di apprendimenti inadeguati si mantiene sotto l’8%.

Questo scenario evidenzia la necessità di interventi mirati e di una raccolta dati più precisa per affrontare le disparità e migliorare ulteriormente la qualità dell’istruzione in Toscana e nel resto d’Italia.