FIRENZE – La Toscana è terra fertile per gli appalti pubblici. Nel 2022 sono cresciuti del 75%, mentre nel primo semestre sono aumentati del 170% con procedure avviate per 2,4 miliardi.

“Dati straordinari, che testimoniano la vitalità del nostro tessuto economico. E un bel segnale di efficienza e capacità di investimento da parte del complesso della Pubblica amministrazione”, hanno affermato il presidente Eugenio Giani e l’assessore Stefano Ciuoffo. “Si tratta – hanno proseguito – di dati che testimoniano la vitalità del nostro tessuto economico. E’ un segnale di efficienza e capacità di investimento da parte della Pubblica amministrazione, di cui la Regione è parte fondamentale. La Toscana si mantiene, per tutti i maggiori indicatori, al di sopra delle medie nazionali e conferma il proprio impegno al fianco degli operatori economici e delle amministrazioni del territorio affinché siano confermati gli obiettivi già raggiunti in questi anni”.

Segnali estremamente incoraggianti solo in parte dovuti al Pnrr. “Questa dinamica positiva si era già innestata ed è ancor più evidente in questi ultimi due, tre anni, rispetto alla profonda crisi nei numeri delle imprese e degli appalti dei precedenti dieci anni – ha affermato Ciuoffo -; oggi si registra una estensione degli interventi pubblici sul territorio molto più ampia a non più concentrata solo nelle aree metropolitane”.

Il maggior incremento degli investimenti si registra nei Comuni e nelle società a partecipazione pubblica o concessionarie di reti che, insieme, rappresentano l’80% della domanda. Risultano poi più che quintuplicati i volumi delle procedure attivate per realizzare interventi su infrastrutture ferroviarie e per reti e impianti di distribuzione di energia elettrica. Gli interventi sull’edilizia scolastica sono aumentati del 57%.

Nel complesso gli interventi per progetti finanziati con il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza con il suo Pnc, il Piano nazionale degli investimenti complementari ammontano in Toscana a 9,3 miliardi di euro, cioè 3.000 euro per ciascuno degli abitanti della regione. Il loro impatto sul complesso degli investimenti in Toscana è pari al 27% contro una media nazionale del 20%, mentre il loro stato di avanzamento è del 39% contro il 35% in Italia e per quanto riguarda le opere pubbliche la percentuale regionale si attesta al 49, mentre il resto d’Italia è 10 punti sotto.

Uno degli aspetti negativi che emergono dal Rapporto è che i tagli relativi ai progetti definanziati, in Toscana ammontano a 940 milioni di euro, che al 90% riguardano i Comuni.

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