Il presidente del Consiglio della Toscana è intervenuto sugli ultimi fatti di cronaca. Il 27 gennaio, Giorno della memoria, in Toscana ”sarà anche il giorno del ricordo delle persecuzioni, torture e uccisioni sofferte dai Cristiani in tante parti del mondo”. È quanto annuncia il presidente del Consiglio regionale, Alberto Monaci, che sceglie così di celebrare la prossima ricorrenza nazionale, in Toscana, con una sottolineatura nuova, calata sui fatti correnti. ”La nostra Costituzione garantisce libertà e uguaglianza ad ogni persona”, ricorda Monaci e le persecuzioni consumate contro i cristiani ”impongono una riflessione a tutti, cristiani e non. Specialmente in Toscana, dove soltanto un mese fa si e’ celebrata la Festa che, il 30 novembre 1786, fece della Toscana il primo Stato al mondo ad abolire tortura e pena di morte. ”Il Granduca Lepoldo poté fare quel passo grazie al tessuto sociale della Toscana, terra storicamente di spessore e dai governi lungimiranti, luogo di cultura tollerante e solidale” commenta Monaci. Quella trama inconfondibile della storia e dell’identità’ della nostra regione oggi permette di ricordare a tutti, chiude il presidente del Consiglio ”che e’ davvero grave, e offensivo, che Cesare Battisti non sia stato estradato in Italia per scontare i delitti commessi contro tanti innocenti”.


Firenze

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