Foto Vagli Park

VAGLI – Da statua dell’onore e del disonore a statua della discordia, il passo è stato breve. Sono arrivate fino al Lago di Vagli (Lucca) le conseguenze della guerra in Ucraina.

L’oggetto del contendere l’effigie di Vladimir Putin che, in Alta Garfagnana, ha trovato posto all’interno del Vagli Park, un parco avventura frequentato principalmente da famiglie e da amanti delle attività all’aria aperta. Un progetto voluto nel 2018 dall’amministrazione guidata dall’allora sindaco Mario Puglia, orgogliosamente appartenente a Gladio e oggi in consiglio comunale nelle file della maggioranza e contro cui il Pd locale, con Enzo Coltelli, punta il dito: “Quella statua va rimossa”.

Con la guerra scoppiata nel cuore dell’Europa, sulla statua di Putin accanto al ponte di funi sospeso, il dibattito si è acceso. Nel parco svettano le figure, in marmo, dei presidenti Donald Trump e Vladimir Putin, appunto. Capiterà poi di trovare quelle figure che rappresentano “il disonore”, tra cui Francesco Schettino, con orecchie da coniglio, e il comandante e oggi senatore Gregorio de Falco, quello del “Salga a bordo!”; dall’altro lato, invece, il cane poliziotto Diesel, ucciso dai terroristi in Francia, Fabrizio Quattrocchi, guardia militare rapita ed uccisa in Iraq, o Alexander Prokhorenko, giovane soldato russo che durante un’operazione in Siria ordinò di bombardare la sua posizione perché circondato dall’Isis.

“La statua – ha detto Puglia – è solo un pretesto di becera politica senza costrutto, perché come tutte le statue è stata donata per la valorizzazione del marmo e la pubblicità al materiale. Preciso – dice ancora Puglia – che la statua di Putin e quella di Trump non sono nel parco dell’onore, dove invece ci sono Fabrizio Quattrocchi, il cane Diesel e altri, compreso l’eroe di Palmira, il soldato russo che era a difendere le statue contro i tagliagole dell’Isis. Proprio per il becero oscurantismo che certe menti hanno della storia dico anche che la mia amministrazione ha in vent’anni fatto di Vagli una perla turistica”.

Ma il Pd, con Enzo Coltelli, insiste: “Quella statua va rimossa e demolita. Ne va dell’onore di tutti i nostri cittadini e del paese di Vagli. Contestammo l’opera già al tempo, ma oggi non possiamo consentire di avere sul nostro territorio un monumento dedicato a colui che sta conducendo una guerra allo scopo di annettere un altro Paese”.

Una storia destinata a procedere lungo la via dell’onore, del disonore o della rimozione. Quale sarà la strada, probabilmente, sarà la storia a dirlo.

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