GROSSETO – Alcuni visitatori del Parco della Maremma hanno segnalato la presenza di numerosi bruchi pelosi lungo i sentieri.
A una prima occhiata possono sembrare le pericolose processionarie del pino, ma si tratta invece di due specie di lepidotteri innocui per l’uomo: il Malacosoma neustria (bombice gallonato) e il Lymantria dispar (bombice dispari).
Questi insetti, osservabili in varie zone del Parco e in altre aree forestali della provincia di Grosseto, non sono urticanti e non rappresentano un pericolo per l’uomo, anche se la loro presenza può destare preoccupazione per l’aspetto e la peluria.
“Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte dei visitatori – spiega Simone Rusci, presidente del Parco – ma dopo un’attenta analisi con gli entomologi dell’Università di Firenze, possiamo rassicurare tutti: non si tratta di processionarie, ma di lepidotteri non urticanti. Siamo comunque attenti a monitorare l’eventuale impatto sulla vegetazione”.
I bruchi del bombice gallonato, facilmente riconoscibili per le striature blu, rosse e nere, e quelli del bombice dispari, con tubercoli colorati e peli vistosi, si muovono tra i rami e i sentieri utilizzando sottili fili di seta che li aiutano a spostarsi anche a distanza.
Ciclo naturale e impatto sugli alberi
Il fenomeno, legato a cicli naturali che si ripetono ogni 8-9 anni, è favorito da primavere calde e secche. In questi periodi le popolazioni di bruchi possono raggiungere densità elevate e causare defogliazioni parziali o totali delle alberature, in particolare nelle leccete e quercete.
“Le piante colpite non muoiono – aggiunge Rusci – ma possono indebolirsi e diventare più vulnerabili a patologie fungine. In genere, nel giro di due o tre anni, il fenomeno rientra spontaneamente”.
A oggi non esistono antagonisti naturali specifici per queste specie e in un ambiente forestale come il Parco non è possibile intervenire con trattamenti biologici, per non compromettere l’equilibrio dell’intero ecosistema.
Sentieri aperti e nessun rischio per i visitatori
Nonostante la presenza dei bruchi, tutti i sentieri del Parco restano percorribili in sicurezza. Nessun pericolo per l’uomo, solo qualche possibile disagio visivo o sensoriale nei punti di maggiore concentrazione.
Anche questi fenomeni naturali – conclude Rusci – possono essere un’occasione per osservare e conoscere meglio la biodiversità. La natura sa sempre come incuriosirci, anche quando si manifesta in forme poco consuete.