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PISA – La Comunità Ebraica di Pisa esprime “profonda solidarietà” al prof Rino Casella, vittima nella giornata di ieri di un episodio di aggressione verificatosi all’interno dell’Università di Pisa, durante lo svolgimento della sua attività didattica.

In mattinata, infatti, un blitz degli studenti pro Palestina ha interrotto la lezione del prof, definito “sionista” dagli studenti del collettivo, per sensibilizzare sulla situazione in Palestina. La dinamica, ancora non chiara, ha portato a una colluttazione tra studenti e docente, che ha ricevuto una prognosi di 7 giorni al pronto soccorso e sporto denuncia per quanto accaduto.

“Si tratta di un fatto gravissimo – scrive in una nota la Comunità – non è stato solo offeso il diritto alla sicurezza, ma la stessa libertà di insegnamento, la calma universitaria e il principio di rispetto reciproco che dovrebbe ispirare ogni contesto accademico”.

Da qui dunque la “vicinanza al Prof. Casella, a cui rivolgiamo sincero sostegno umano e morale” e la richiesta “all’Università di Pisa e alle autorità competenti di farsi carico della responsabilità di garantire che eventi del genere non si ripetano”.

“Le aule universitarie – prosegue la nota – non possono trasformarsi in luoghi di sopraffazione o aggressione. La Comunità Ebraica di Pisa ribadisce il suo impegno in favore della libertà di pensiero, del confronto pacifico, e contro ogni forma di violenza,
antisemitismo, discriminazione e censura. Difendere i diritti del popolo palestinese – come di qualunque altro popolo – è un diritto che non può in alcun modo giustificare la violenza fisica o la delegittimazione ideologica, né la criminalizzazione di chi la pensa diversamente”.

La conclusione della comunità ebraica pisana è alla riflessione “per tracciare con chiarezza un confine tra legittima protesta e violenza, tra passione civile e condotta inaccettabile”.