Banca Monte dei Paschi di Siena cerca di aprire un nuovo corso per voltare pagina dall’inchiesta ancora in atto portata avanti dalla Procura della Repubblica e avente oggetto l’acquisizione di Banca Antonveneta nel 2008 (leggi). Nell’auspicio di una conclusione delle indagini nel più breve tempo possibile, garantendo massima collaborazione alla Guardia di Finanza, l’obiettivo immediato è un riposizionamento sui mercati e intorno alla metà di giugno la presentazione del nuovo Piano Industriale. E’ quanto emerso dalla prima uscita ufficiale insieme dei nuovi vertici della Banca Monte dei Paschi, il presidente Alessandro Profumoe l’amministratore delegato Fabrizio Viola

Nuovi impulsi dall’indagine «L'indagine avviata su Banca Monte dei Paschi non rallenterà il lavoro del Cda, ma anzi lo accelererà. E’ nel nostro interesse collaborare con la magistratura nel segno della massima trasparenza affinché l’indagine possa concludersi nel più breve tempo possibile. Il nostro obiettivo è chiaramente quello di un riposizionamento sul mercato. Abbiamo le idee chiare sulla modalità di lavoro che sarà diverso rispetto a quanto fatto fino ad oggi perché diverso è il mondo nel quale ci muoviamo. Essere antichi non significa essere vecchi quanto, casomai, avere capacità di guardare lontano».

Il Piano industriale Insieme al neopresidente anche l’Amministratore Delegato Fabrizio Viola che si è soffermato sul prossimo piano industriale anticipando «Stiamo lavorando come stabilito ad una revisione del Piano che sarà presentato intorno alla metà di giugno. Un piano che vuole far leva su quegli aspetti positivi che la Banca ha, partendo dai 6 milioni di clienti e dalle loro esigenze. Inevitabile che si persegua anche una maggiore efficienza operativa nella considerazione che capitale, liquidità e redditività sono le tre variabili da prendere in esame»

Come saremo da grandi «La crisi è un gran motore di cambiamento – ha sottolineato Alessandro Profumo -. Se sei una grande Banca commerciale come lo siamo noi, vivi per forza delle radici e del territorio dove sei sorta. Il problema potrebbe sorgere se quelle radici non sono affiancate oggi da un senso di innovazione. Guardare l’andamento del titolo in borsa nel breve periodo, per esperienza, non giova a nessuno. Noi dobbiamo occuparci di incrementare la capacità reddituale della banca partendo proprio dal piano industriale e, immediatamente dopo, basandosi su una visione un po’ più a lungo termine per capire come saremo da grandi».

La schedina vincente del lunedì Sull’operazione Antonveneta, al centro dell’inchiesta in atto, il presidente Profumo non si è voluto sbilanciare sottolineando: «Sapere oggi se il prezzo con cui Mps acquistò Antonveneta nel 2008 era troppo alto oppure troppo basso sarebbe come fare 13 alla schedina il lunedì. Oggi è del tutto inutile pronunciarsi, con il senno di poi, su quella transazione di cui non conosco i dettagli. E' comunque totalmente sbagliato valutare ex post l'acquisizione di una banca per capire se è avvenuta a un prezzo alto o basso». A rassicurare la clientela le parole dell’Amministratore Delegato: «Non ho percepito grossi segnali di preoccupazione da parte dei nostri clienti che possono comunque dormire sonni tranquilli».

Appello alla stampa L’ultima battuta del presidente Profumo è rivolta proprio ai giornalisti: «Voi siete strumenti fondamentali d’informazione e di formazione dei cittadini che, per quanto ci riguarda, significano famiglie e piccole e medie imprese». 

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