Stipendi in ritardo e mancata applicazione del contratto di lavoro nazionale. Sono questi i motivi che hanno indotto gli addetti alle pulizie (in tutto 30) delle Caserme dei Vigili del Fuoco della Toscana a proclamare tre scioperi in 9 mesi con Filcams Cgil e UilTrasporti.

I motivi della protesta Una nota dei sindacati  spiega come l’ultima serrata si sia verificata proprio in questi giorni – una settimana, dal 27 gennaio al 2 febbraio, con gravi ripercussioni sulla pulizia dei locali – per denunciare ancora una volta «una serie di condotte illegittime messe in atto dalla De.Ma Srl (l’azienda che gestisce in appalto le pulizie delle caserme dei Vigli del fuoco della Toscana), che vanno dal continuo ritardo nel pagamento degli stipendi, che perdura da oltre un anno, al mancato riconoscimento dei livelli contrattuali previsti dal vigente CCNL Multiservizi, all’errato pagamento delle ore supplementari/straordinarie e festive», spiegano i sindacati.

Stipendio di dicembre non pervenuto Tra l’altro, sottolineano ancora Stefano Nicoli della Filcams Cgil e Guido Mazzoni della Uiltrasporti, «i lavoratori devono ad oggi ancora percepire lo stipendio di dicembre. Una situazione inaccettabile che da mesi ormai sta andando avanti senza che si riesca a trovare una soluzione».

«Il Ministero deve farsi garante per i lavoratori» La De.Ma Srl, spiega la nota dei sindacati, si è aggiudicata l’appalto del servizio di pulizia delle caserme dei vigili del fuoco della Toscana nel 2016. A maggio dello scorso anno i primi problemi: la mancata erogazione degli stipendi spinge i lavoratori a proclamare due giornate di sciopero il 17 e 18 maggio del 2017, cosa che si ripete il 30 e 31 luglio. Fino al pacchetto di sette giorni di sciopero di questi giorni per denunciare i ritardi cronici nei pagamenti degli stipendi. «Abbiamo chiesto un incontro anche con il committente, che in questo caso è il Ministero dell’Interno – dicono Filcams Cgil e Uiltrasporti – ma non ci è stato mai risposto. Vogliamo chiarezza sul presente e sul futuro, visto che il 31 dicembre scorso è scaduto l’appalto e l’azienda attuale è in proroga. Cosa accadrà con la nuova assegnazione? Il Ministero deve farsi garante per i lavoratori».

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