Se Cevital sarà inadempiente il Governo si attivi per far ripartire la produzione dei treni di laminazione in amministrazione controllata. A chiederlo in una nota è la Fiom-Cgil in riferimento allo stabilimento Aferpi di Piombino.

Fiom Cgil: «Non disposti ad aspettare il 31/10» «Il tempo non è una variabile indipendente» scrive il sindacato spiegando che «non è disponibile ad aspettare il 31 ottobre attendendo lo scorrere del tempo, ostaggi di un imprenditore inadempiente che cerca di monetizzare al massimo l’uscita da questo territorio. Per questo auspichiamo – prosegue la nota – che si trovi una soluzione in bonis attraverso un accordo commerciale fra Cevital e i soggetti industriali che si sono interessati formalmente e hanno avviato più o meno concretamente con la proprietà algerina una trattativa commerciale». Ma per la Fiom è condizione essenziale garantire la ripartenza dei tre treni di laminazione con la conseguente continuità produttiva dal primo novembre.«Se lo scenario in bonis non dovesse succedere e quindi il percorso diventa quello della rescissione contrattuale, da subito chiediamo che il Governo – si legge nella nota – sia coerente con gli impegni che si è assunto, e dal 1 novembre, avvii la nuova procedura di amministrazione straordinaria e metta in condizione il nuovo Commissario straordinario, attraverso la disponibilità di un finanziamento pubblico di far ripartire i treni di laminazione consolidando la continuità produttiva. Le mancate risposte in tempi brevi ci obbligano a dover alzare il livello di discussione anche attraverso mobilitazioni se necessario. Non siamo disponibili a usare 2 pesi 2 misure, una con l’imprenditore inadempiente e l’altra con un Governo che lo diventerebbe se non mette in condizione lo stabilimento di poter ripartire un minuto dopo».

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