MONTELUPO FIORENTINO (FI) – Sul grande muro di sponda del torrente Pesa, a Montelupo Fiorentino, è presente una delle colonie più stabili della Toscana di topino o rondine riparia (Riparia riparia): una scoperta valorizzata, grazie ad un “progetto rondini” con relativa campagna di sperimentazioni e di cartellonistica, realizzata dal Consorzio di bonifica Medio Valdarno con il patrocinio del Comune.

La popolazione di questo uccello ha subito una forte diminuzione a livello regionale, così come sull’intero territorio nazionale, per cause in corso di studio e che possono mettere a repentaglio la sopravvivenza della specie. Ai problemi più generali, la rara colonia fiorentina ne aggiunge un altro: l’edera che, scendendo lungo il muro di sponda, va a ricoprire i fori di accesso ai nidi (originariamente destinati al drenaggio dell’opera muraria) e che già si era cercato di aggirare con nidi artificiali sporgenti e tagli mirati.

La situazione si è complicata da un paio d’anni, tanto che le rondini trovano ormai difficile l’accesso all’entrata e pertanto necessita un urgente intervento di potatura precisa, sfoltendo l’edera solamente in corrispondenza dei nidi.

Dell’intervento, sollecitato dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) e dalla locale Amministrazione Comunale, se ne sta facendo carico il Consorzio di bonifica Medio Valdarno per fare in modo che le rondini riparie, solitamente attese sulla Pesa nel mese di marzo, ritrovino gli accessi ai loro nidi liberi da impedimenti e pronti ad accoglierle per “far di nuovo primavera”.

“È questo un ulteriore esempio della nostra missione ambientale, che va dai lavori puntuali per la tutela dei volatili alla progettualità nazionale del Piano Laghetti multifunzionali, capaci di dare risposta, oltre a quelle ambientali, alle esigenze irrigue, di produzione energetica e di fruizione sociale” commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

“Sono questi gli interventi, che il Consorzio di bonifica mette velocemente in campo a seguito delle richieste di collaborazione costruttiva, che arrivano da tanti interlocutori sul territorio” aggiunge il Presidente dell’ente consorziale, Marco Bottino.

“Va infine evidenziato – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – che sulla Pesa si riesce a dialogare ed a lavorare per il bene comune del corso d’acqua, grazie al locale Contratto di Fiume, un innovativo strumento di gestione condivisa del territorio, di cui i Consorzi di bonifica sono soggetti protagonisti in numerose realtà italiane.”

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