La stanza dell'alcova
IMG_20160413_124653
Il sottosegretario Buitoni con il sindaco di San Gimignano Bassi

E’ l’unica casa torre privata di San Gimignano, risalente alla metà del XII secolo, che apre le porte al pubblico da sabato 16 aprile. Si tratta di Torre e Casa Campatelli recuperata ad opera del Fai e inaugurata questa mattina alla presenza del sottosegretario del Ministero dei beni e delle attività culturali Ilaria Borletti Buitoni, del presidente del Fai Andrea Carandini, della presidente regionale Fai Toscana Sibilla della Gherardesca e del sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi. «Un taglio del nastro importante per l’Italia intera con cui si dimostra che una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato, soprattutto se il privato è una grande istituzione no profit come il Fai,  nell’interesse di tutti gli italiani può portare a valorizzare  al meglio il nostro patrimonio culturale. Oggi raccontiamo una storia, si fa una narrazione attorno a torre Campatelli ed è quello che bisognerebbe fare sempre: essere capaci di fare una narrazione attraverso il nostro patrimonio culturale meno conosciuto in modo da valorizzare l’idea di Italia museo diffuso».

01. Torre e Casa Campatelli - Foto di Duccio Nacci, 2016 © FAI - Fondo Ambiente ItalianoStoria di un restauro Torre e Casa Campatelli sono state donate al Fai da Lydia Campatelli nel 2005 e sono state recuperate con un intervento cominciato nel 2011 attraverso un investimento di 2 milioni di euro.  Esempio di casa-torre di modello pisano, la struttura era alta in origine 11,5 metri ma fu rialzata tre volte fino a raggiungere l’altezza attuale di 27,6 metri.I lavori di recupero hanno previsto inizialmente una prima fase di lettura e interpretazione dei segni, delle tracce, delle tecniche costruttive . Nel 2012 è stato completato il primo lotto di interventi che ha interessato al torre . Da settembre 2014 ad agosto 2015 si è svolto il secondo lotto di lavori con il restauro delle facciate e dei tetti del palazzo e l’adeguamento funzionale del piano nobile. L’ultima fase iniziata alla fine del 2015 e conclusa con l’apertura al pubblico  ha visto il completamento dell’adeguamento funzioanle del piano terreno per la realizzazione dei servizi di accoglienza per il pubblico e delle soffitte.

IMG_20160413_124528Il sindaco Bassi: «Non solo restauro ma racconto della storia della nostra comunità» «Oggi è una grande festa per la comunità di San Gimignano – ha spiegato il sindaco Bassi perché il Fai ha opportunamente interpretato la filosofia dell’intervento non solo in termini conservativi ma anche proponendo un racconto della città, della storia della nostra comunità attraverso gli occhi e  la vita di una famiglia borghese che ha attraversato dal Medioevo ai giorni nostri l’intera storia della nostra città. Non si tratta solo di un’operazione di restauro e di conservazione  ma anche di racconto dello sviluppo di San Gimignano, del suo essere città d’arte, il suo essere fulcro importante nel panorama tra Firenze, Siena e Pisa della Toscana più importante, non solo icona del Medioevo e città Unesco ma anche snodo geopolitico in tante vicende della storia toscana».

IMG_20160413_113515

Immergersi nell’intimità di una famiglia La visita a Torre e Casa Campatelli prevede due fasi: nella prima il pubblico viene guidato attraverso un percorso multimediale nelle soffitte al secondo piano dell’edificio e consiste in un’introduzione alla conoscenza della città attraverso i suoi mille anni di storia attraverso video sulle pareti e una riproduzione di San Gimignano nel 1340 realizzato in legno e alabastro. Nella seconda parte della visita il pubblico è libero di muoversi al piano nobile ed entrare nell’intimità di una famiglia, sfogliare album fotografici,ammirare i quadri di Guido Peyron, pittore fiorentino zio della donatrice,  e osservare le stanze come la sala da pranzo, le camere da letto, il salone e lo studio arredate con suppellettili che raccontano storie di vita vissuta.  Torre e Casa Campatelli saranno aperti al pubblico da sabato 16 aprile  dal martedì alla domenica con orario 9,30-19 da aprile ad ottobre e con orario 10,30-17 a novembre, dicembre e marzo. Per gli iscritti al Fai e per i residenti a San Gimignano l’ingresso è gratuito, per gli altri il costo del biglietto è di 5 euro.

Articolo precedentePassi di speranza. Carlo Banchelli sul Cammino di Francesco. Dopo il cancro e Santiago è la volta di una nuova impresa
Articolo successivoNuova vita. Restaurato archivio storico del Duomo di Siena, antichi documenti in mostra