La Toscana, e la provincia di Siena in particolare, piacciono ai marchi stranieri che proprio qui decidono di investire per ampliare la produzione, con notevoli ricadute economiche e lavorative sul territorio. Céline, il marchio francese leader nel settore della pelletteria con oltre 120 negozi nel mondo (di cui quattro in Italia, uno anche a Firenze), raddoppia la presenza in Toscana e trova la sua seconda casa a Radda in Chianti, con un accordo di collaborazione di cinque anni con la Regione che interesserà le future opportunità di sviluppo, la formazione e progetti di ricerca e innovazione sui temi dell’industria 4.0.

Il governatore Rossi: «Obiettivo della Regione è attrarre investimenti» Il protocollo è stata firmato oggi a Radda in Chianti, con il comitato direttivo dell’azienda presente al completo. La produzione nell’atelier è partita già da un mese, con una trentina di assunti, per lo più giovani e giovanissimi, che hanno seguito un corso di formazione intensivo di sei settimane e già con un paio di modelli in confezione. «E’ uno dei risultati conseguiti grazie anche all’azione della Regione, che dal 2010 si è dotata di una struttura interna (Invest in Tuscany ndr) per attrarre investimenti dall’estero, aiutare imprenditori che sul territorio vogliono investire o che vogliono espandere aziende già presenti» commenta il presidente della Toscana Enrico Rossi.

Merle (presidente Céline): «Scelta la Toscana per il suo know how» «Questo importante sviluppo della nostra attività manifatturiera rientra in una fase positiva dell’evoluzione del marchio Céline» commenta la presidente Séverine Merle. «Abbiamo scelto la Toscana proprio per il suo know how, l’altissimo livello di artigianalità e la professionalità delle persone che possiamo assumere qui». Il sito temporaneo è già in produzione dal 26 giugno scorso, dopo la bonifica e ristrutturazione avviata all’inizio dell’anno, e si estende per 4400 metri quadri, di cui duemila produttivi. Ospitava la Laca, azienda di cucine componibili. Ancora più grande sarà lo stabilimento definitivo: 5.200 metri quadri, di cui quattromila produttivi. La zona è quella della Villa, vicino al capoluogo, e sarà un fabbrica esteticamente bella oltre che funzionale, nello stile dell’azienda francese e in armonia con il paesaggio circostante.

Mugnaini (sindaco Radda): «Soddisfatti di aver fatto da facilitatori» «Avere svolto il ruolo di facilitatori in questa operazione ed essere qui oggi è motivo di grande soddisfazione», sottolinea il sindaco di Radda in Chianti, Pier Paolo Mugnaini. «L’incontro della nostra comunità con un grande gruppo industriale e con un marchio leader come Céline – prosegue -, l’opportunità per un ulteriore e significativo sviluppo economico del nostro territorio oltre alla riqualificazione di una zona industriale con un progetto attento e rispettoso delle caratteristiche del territorio stesso sono, in un momento dove ancora la crisi economica si fa sentire un patrimonio da sviluppare e custodire nel tempo».

Sede in mobilificio in disuso in attesa della nuova location Quella di Radda in Chianti è la seconda casa in Toscana del marchio francese satellite del gruppo Lvmh. Céline conta infatti già da diversi anni una manifattura a Strada in Chianti, frazione nel comune di Greve in provincia di Firenze: laboratorio di alta artigianalità. All’interno lavorano in circa 250, dalla ricerca e sviluppo all’elaborazione dei modelli, la messa a punto dei prototipi, la gestione della produzione, il controllo qualità e spedizione ai negozi; con l’indotto e la filiera indiretta si arriva a 800 addetti impegnati. La scelta di rafforzare il “made in Italy” ha condotto l’azienda a cercare, fin dal 2015, una nuova e ulteriore area produttiva. E alla fine – tra Toscana, Veneto, Lombardia e Emilia Romagna – la scelta è caduta su Radda in Chianti, appena una ventina di chilometri da Greve, dove sarà riutilizzato temporaneamente un sito produttivo che già esisteva, un mobilificio in disuso, in attesa della nuova manifattura, distante poche centinaia di metri e parte dello stesso lotto, che sarà realizzata entro il marzo del 2019 sulle fondamenta di un edificio già demolito, con gli stessi identici volumi e dunque senza ulteriore consumo di suolo e un’attenzione particolare peraltro alla sostenibilità energetica e paesaggistica.

Nel 2019 fino a 280 addetti Presso l’atelier, dedicato alla produzione di borse ed accessori in pelle, lavoreranno entro la fine dell’anno prossimo 90 pellettieri. I primi 30 sono già all’opera. Lo spiega durante la firma Pierre Yves Foucher, amministratore delegato di Céline Production, società controllata con cui il marchio è presente in Italia. Col secondo sito – la ‘Manufacture’, scelta lessicale non casuale a sottolineare di nuovo l’elevata artigianalità della lavorazione – gli occupati cresceranno ancora: 250 entro il 2019 secondo le previsioni ed altri trenta di supporto, che con gli attuali occupati di Greve in Chianti fanno più di cinquecento. E dunque il doppio.

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