FIRENZE – La Regione Toscana chiude l’anno con una decisione che sta scatenando polemiche nel mondo ambientalista: la riapertura della caccia alla pavoncella (Vanellus vanellus), un elegante trampoliere delle zone umide in grave declino a livello europeo.
Dopo anni di stop, la Giunta regionale ha autorizzato l’abbattimento di 997 esemplari con la delibera n. 1501 del 20 ottobre 2025.
Secondo il WWF, che ha diffuso una nota firmata dal delegato regionale Guido Scoccianti, la Toscana dimostra ancora una volta “disinteresse per la tutela della fauna selvatica e ignora le indicazioni del mondo scientifico”. La pavoncella, specie protetta in passato, è tornata cacciabile sfruttando il meccanismo del “silenzio-assenso” dopo 30 giorni dalla richiesta di parere. Il documento ISPRA è arrivato con un leggero ritardo e si è rivelato fortemente negativo, criticando sia la riapertura del prelievo sia il numero di esemplari autorizzati e i tempi previsti.
“La Regione ha deciso di procedere subito alla riapertura della caccia – spiega Scoccianti – nonostante il Piano nazionale di gestione approvato in Conferenza Stato-Regioni a ottobre, che ammetteva solo una forma limitata di prelievo nell’ambito di interventi di ripristino ambientale per incrementare la popolazione, in calo negli ultimi due decenni”.
A sostegno del WWF, un cartello di associazioni ambientaliste e animaliste (Enpa, Lac, Lav, Legambiente e Lipu) ha presentato una formale diffida alla Regione, chiedendo il ritiro immediato del provvedimento e l’interruzione degli abbattimenti. A tre settimane dalla diffida, nessuna risposta è arrivata dagli uffici regionali. “La Toscana – si legge nella nota congiunta – appare preferire e favorire il mondo venatorio, piuttosto che tutelare la nostra fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato”.
Le associazioni denunciano che la decisione si basa su una norma nazionale modificata di recente, che equipara il parere del Comitato Tecnico Faunistico-Venatorio Nazionale (di orientamento politico) a quello scientifico dell’ISPRA, eliminando di fatto il contributo tecnico indispensabile per valutare gli impatti sulla biodiversità.
La pavoncella è una delle specie che si trova nelle zone umide toscane, come quelle del Padule di Fucecchio o dell’Oasi WWF di Orbetello. La sua popolazione nidificante in Toscana è ridotta a poche coppie, mentre gli svernanti sono appena arrivati. Il prelievo autorizzato (dal 1° novembre 2025 al 31 gennaio 2026) dovrebbe essere monitorato tramite tesserino venatorio digitale.







