FIRENZE – “Dobbiamo pensare alla messa in sicurezza perché la montagna, parliamo dei Comuni montani dell’alto Mugello, non possiamo permetterci che si spopoli”.

Un occhio all’aspetto sociale, l’altro alla salvaguardia dei luoghi dell’Alto Mugello colpiti dall’alluvione. Sorvolati dal generale Francesco Paolo Figliuolo insieme al presidente Eugenio Giani. “Con il sopralluogo di oggi in Alto Mugello “abbiamo tratto indicazioni sul numero di frane: probabilmente, se le sommiamo, sono più di 400 che hanno danneggiato la viabilità, dalle strade vicinali a quelle comunali, fino a quelle provinciali”, ha detto il governatore toscano nella conferenza stampa che ha seguito la visita.

“Nell’elaborazione di un piano di prospettiva – ha quindi evidenziato Figliuolo – noi dobbiamo tenere conto di quello che ci dice la natura, quello che ci stanno dicendo i cambiamenti climatici, gli eventi estremi, cose di cui noi non avevamo contezza. Un sindaco ci ha parlato del sentiero Garibaldi, che esiste da centinaia di anni, e che è stato devastato e non esiste più: quindi vuol dire che qualcosa è cambiato, e di questo dovremmo tenerne conto. Nelle priorità noi ci affideremo molto a quello che ci diranno gli scienziati, quindi lavoreremo sul territorio”.

L’elicottero ha sorvolato Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio, Londa, San Godenzo. “Abbiamo improntato questa mattinata prima a un briefing tra noi, ovvero fra me, il commissario, la struttura della protezione civile della Regione, e la struttura che si sta costruendo – ha concluso Giani -. Ancora non c’è il decreto ministeriale che lo ufficializza, ci sarà ad ore, ma lui è già pronto sul territorio”.

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