Tagli estemporanei e parziali che non danno alcuna certezza. E’ lo scenario che si apre per i Comuni italiani dopo l’incontro di questa mattina tra governo, Regioni ed enti locali, svoltosi oggi a Palazzo Chigi per discutere dei tagli alla spesa pubblica in arrivo con i provvedimenti dell’esecutivo sulla spending review.

Giudizi negativi «Il nostro giudizio è negativo: il governo non ci ha fornito dati sulla spesa per il nostro comparto – dichiara il presidente dell’Anci, Graziano Delrio -. Per realizzare  una buona operazione ci voleva un’alleanza più forte e trasparente con i Comuni, al di là dei principi che condividiamo. Non dandoci i numeri definitivi sull’entità dei ‘tagli’, il governo si assume la responsabilità di fare anche interventi di riduzione che magari non sono giusti. I Comuni hanno dato ampia disponibilità al governo a lavorare sui costi standard, l’unica via per ridurre nel medio termine la spesa pubblica. Ma i tagli prospettati dal commissario Bondi sono estemporanei e parziali».

Fretta eccessiva Il presidente Anci riconosce che il provvedimento sulla spesa è impostato bene, con principi che sono condivisi dai Comuni e già praticati, basti pensare alla riduzione del personale ed alla razionalizzazione del patrimonio immobiliare. Proprio per questo critica la mancanza di certezze sui risparmi di spesa che si vogliono ricavare dai Comuni. «Dopo l’incertezza del gettito dell’Imu, sui tagli e sulle manovre, abbiamo  un’altra incertezza. Siamo disponibili a sederci ogni minuto per togliere gli sprechi: chi spreca denaro pubblico non verrà mai difeso da noi. Ma in questa maniera e con questo metodo – ha osservato – non abbiamo potuto collaborare a questa definizione oltre un certo livello». Delrio rimarca come il governo ha fretta di “chiudere” il provvedimento sulla spending review. «Ma sarebbe stato meglio continuare a lavorare insieme fino a trovare la 'quadra', invece così non conosciamo ancora l'entità dei tagli nel nostro settore».

Situazione grave «I Comuni – ha proseguito il presidente dell'Anci – non saranno riconvocati dal governo prima dell’approvazione del provvedimento e questo e' grave. Usciamo oggi da questo incontro senza alcuna carta in mano e questo e' un metodo che non ci piace, anche perché la nostra realtà – ha concluso – ha prodotto dal 2008 risparmi per circa 7 miliardi di euro».

A rischio i servizi al cittadino «Incontro abbastanza deludente con un problema di fondo, vale a dire che non si è parlato di cifre». Così Alessandro Cosimi, presidente Anci Toscana e  sindaco di Livorno a conclusione del vertice. «Personalmente – continua Cosimi – sono abituato a discutere su questioni concrete, invece ci sono stati chiesti suggerimenti su un provvedimento del quale non conosciamo nemmeno la natura. Sono molto preoccupato e spero che l’Anci possa onestamente intervenire su questo tema perché i comuni non possono permettersi tra Imu, costi standard e quant’altro che non ci sia collegamento fra le azioni che portiamo avanti e, soprattutto, conclude, non si possono mettere a rischio i servizi per le persone».

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