AREZZO – Jovanotti ha aperto il nuovo anno scolastico nella Cittadella della Pace di Rondine, presso Arezzo, rivolgendosi ai diciassettenni che hanno scelto di frequentare il quarto anno di liceo in questa straordinaria realtà internazionale.
Il progetto, voluto e guidato dal presidente Franco Vaccari con il supporto di volontari, trasforma il borgo medievale in un laboratorio di collaborazione e formazione per giovani provenienti da contesti diversi, spesso segnati da conflitti.
Il cantautore, che da trent’anni è anche un attento osservatore delle questioni etiche e politiche, è arrivato a Rondine dalla vicina Cortona per incontrare trenta studenti e le loro famiglie. Jovanotti ha ricordato come un’amica di sua figlia Teresa abbia già vissuto l’esperienza di Rondine, oggi impegnata nella gestione dell’immigrazione a Calais.
Il discorso di oggi, rivolto a quasi duecento persone riunite nel Teatro Tenda, non si è soffermato sull’attualità politica, ma ha sottolineato il valore formativo dell’esperienza: «In un tempo percepito come emergenza continua, qui si fa formazione. Rondine forma leader di pace: persone che ascoltano, raccolgono idee, mettono in pratica le conoscenze e guidano con una visione positiva. Leader non significa seguaci, ma chi traccia la strada attraverso l’ascolto».
Jovanotti ha richiamato l’attenzione sul ruolo dei social network nel nostro tempo, sottolineando come la logica dell’algoritmo contribuisca a cancellare parole fondamentali come “pace” e “tregua”, indispensabili per dialogare e riconoscere l’altro come persona. «È bello che qui la parola pace venga usata con coraggio e che si formi una nuova generazione di leader di pace», ha detto, manifestando anche una punta di invidia verso i giovani che lo ascoltavano: «Voi siete ragazzi internazionali, un giorno potreste lavorare nella cooperazione internazionale altro che fare il cantante».
Dopo il discorso pubblico, Jovanotti ha suonato simbolicamente la prima campanella dell’anno e ha trascorso del tempo con gli studenti in classe, sancendo un legame diretto e personale con questa esperienza di pace e impegno.