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FIRENZE – Un nuovo test genetico basato sui dati di oltre 5 milioni di persone è in grado di identificare e prevedere il rischio di sviluppare l’obesità nel corso della vita già nei bambini, addirittura prima dei 5 anni di età.

Pubblicato sulla rivista Nature Medicine, questo test apre dunque alla possibilità di mettere in atto interventi preventivi sullo stile di vita, come alimentazione ed esercizio fisico, ben prima che si manifestino altri fattori di rischio e che la patologia si sviluppi.

Il test messo a punto dal gruppo coordinato da Roelof Smit dell’Università di Copenhagen funziona come una sorta di calcolatrice: combina gli effetti delle diverse varianti genetiche che una persona possiede e calcola un punteggio complessivo che quantifica il rischio di obesità. Il risultato è frutto della collaborazione internazionale Giant che riunisce oltre 600 ricercatori provenienti da 500 istituzioni di tutto il mondo.

Ne fanno parte anche diversi ricercatori italiani di Università di Trieste e di Sassari, Istituto di Genetica e Biofisica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli, Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica del Cnr di Cagliari, Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Pavia, Usl Toscana Centro e Istituto di ricerca Eurac per la biomedicina di Bolzano.