20151102_154154L’assessore alla cultura e vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni in visita al complesso di San Domenico, ex convento ed ex carcere chiuso da venti anni nel pieno centro storico di San Gimignano, per il quale Regione Toscana e Comune di San Gimignano hanno un progetto per farne un centro di produzione culturale, artigianale e commerciale al servizio del territorio. Barni è stata accompagnata ieri nella visita dal sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi e dall’assessore alla cultura Carolina Taddei. I due enti sono i proprietari del complesso grazie al primo caso in Italia di federalismo demaniale, che nel 2011 portò al passaggio dallo Stato agli enti locali dei circa 5mila metri quadri dell’antico convento divenuto poi struttura detentiva di massima sicurezza. Il progetto di recupero prevede che in quindici anni, attraverso una serie di fasi con una spesa valutata tra i 17 e i 18 milioni di euro, si doterà lo storico centro del senese di un’arena teatrale all’aperto, di un camminamento panoramico sulle mura che lo circondano e punterà anche al restauro della chiesa di SS Annunziata che ne fa parte e al recupero delle zone detentive. «Dovremo lavorare insieme per trovare i modi per rendere accessibile a tutti questo spazio così straordinario – ha sottolineato Monica Barni -. Per ribaltare il senso di questa struttura: da luogo di morte e chiusura a luogo di vita e apertura al mondo». «La disperazione sarà sostituita dal piacere – ha aggiunto Giacomo Bassi -. Il piacere della bellezza, della cultura che sarà declinata in ogni sua forma, dagli spazi per gli spettacoli fino a quelli destinati alla tradizione e alle produzioni tipiche». Nel corso della visita Bassi ha illustrato a Barni i contenuti del Progetto Preliminare, redatto dal Comune nei mesi scorsi, e quelli del Progetto Diagnostico attualmente in gara di appalto. Affrontati anche i temi più salienti del prossimo bando di manifestazione d’interesse che dovrebbe consegnare ai due enti, i potenziali investitori in grado di avviare una relazione pubblico-privata che inneschi il recupero ed il riuso dell’intero complesso.

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