Agrinsieme ha chiesto al ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina la convocazione del Tavolo del settore lattiero caseario in cui avviare un utile confronto ai fini di una sostanziale revisione dei contratti che attualmente regolano i rapporti tra gli allevatori e le ditte acquirenti. In una lettera inviata al ministro Agrinsieme rimarca che il settore lattiero caseario sta attraversando da diversi mesi un momento di forte crisi economica, indubbiamente aggravata dall’embargo della Russia, il principale importatore delle produzioni lattiero casearie europee, che ha fatto registrare un crollo verticale del valore della materia prima.

Difficoltà
– “Tale situazione – sottolinea il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – mette in forte difficoltà i nostri produttori e l’imminente conclusione del regime delle quote latte, con il passaggio da un sistema contingentato ad una condizione di libero mercato, rischia di creare forti squilibri negli assetti produttivi europei, che potrebbero ripercuotersi gravemente sull’andamento economico delle produzioni nazionali”. In questo contesto, Italatte, così come altre ditte acquirenti, hanno chiesto ai propri conferenti un’indicazione sul livello di produzione che intendono realizzare nella campagna lattiero casearia 2015 – 2016. Ma, a fronte dell’ormai imminente conclusione del regime delle quote latte e della difficoltà di prevedere in maniera attendibile le ripercussioni sull’andamento del mercato a livello nazionale e comunitario, risulta sostanzialmente impossibile per gli allevatori programmare la propria produzione nell’immediato futuro, in assenza di una prospettiva economica certa che garantisca il loro lavoro.

Per questo Agrinsieme ritiene necessario creare un dialogo stabile tra i componenti la filiera lattiero casearia per discutere le politiche economiche di settore e garantire la giusta trasparenza ad un mercato che rappresenta, per fatturato, il primo dell’agroalimentare italiano. In particolare, Agrinsieme chiede al ministro di prevedere la creazione di un organismo interprofessionale che si faccia promotore delle future strategie nazionali in conformità con le norme comunitarie di riferimento sancite dal cosiddetto “Pacchetto Latte” e la revisione delle norme e delle regole che sovraintendono ai rapporti contrattuali, rendendo più attuali le regole ed contenuti dei contratti di fornitura. Agrinsieme sottolinea, inoltre, la necessità che le modalità d’utilizzo del Fondo Latte – istituito dalla Legge di Stabilità 2015 con una dotazione finanziaria di circa 110 milioni di euro nel triennio 2015-2017 – siano ripensate, esaminate e condivise dalla filiera produttiva, perché solo cosi le risorse rese disponibili potranno portare reali benefici per il comparto.

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