Diakhate arriva in bici allo stadio
Diakhate arriva in bici allo stadio
Diakhate arriva in bici allo stadio

Se è vero come racconta il film ‘Le ali della libertà’ che il paio di scarpe che indossiamo, e di cui spesso non ci accorgiamo nei nostri interlocutori, raccontano molto di noi anche i mezzi di locomozione che scegliamo dichiarano molto dello stile di vita che abbiamo scelto. Accade così anche e soprattutto per la categoria dei calciatori, spesso presa a riferimento dai giovani appassionati del mondo del pallone, e sicuramente mezzo che pubblicitari e uomini addetti al marketing usano per diffondere messaggi, oltre che prodotti. La Fiorentina ed i suoi tesserati non fanno differenza e così, se ad esempio, l’ex tecnico gigliato Vincenzo Montella amava sfoderare il suo parco macchine per arrivare o venir via dal centro sportivo viola Campo di Marte, non rinunciando mai alle quattro ruote, neanche per gli spostamenti più brevi fra la casa degli allenamenti di Manuel Pasqual e compagni, e lo stadio ‘Franchi’, ovvero non più di cento metri, abitudine diversa per il neo allenatore portoghese Paulo Sousa che ama girare a piedi, incontrando di persona, e spesso anche a fermarsi a parlare con loro, con i tifosi viola.

Chi ama la bici, chi le auto di lusso Approfittando della breve distanza da casa il talento anche dell’Under 21 azzurra guidata da Gigi Di Biagio, Federico Bernardeschi, quando rinuncia alla Smart che ha in dotazione, ama farsi a piedi, beaty case in mano, quei 300 metri che lo distanziano nel percorso propria abitazione-centro sportivo. Ancora più ecologica, dovuta anche all’età, essendo nato il 31 dicembre 1998, del giovanissimo centrocampista Abdou Lahat Diakhate che arriva nel parcheggio del luogo di allenamento della Fiorentina con la bicicletta, rinunciando a farsi accompagnare magari da qualche compagno più grande, come spesso accade per gli aggregati dalla formazione Primavera alla prima squadra. I big della rosa viola si distinguono invece per auto più o meno eccentriche: Giuseppe Rossi possiede un ranger rover bianco, mentre Mati Fernandez, uno che arriva al centro sportivo sempre fra gli ultimi temporalmente parlando, ne ha uno nero. Uno che abbassa sempre, che ci sia pioggia, vento o sole caldo, il finestrino della propria Mercedes coupet per quei 40 almeno indomiti che attendono i giocatori di fronte al Palasport ‘Nelson Mandela Forum’ in viale dei Mille, è il centrocampista spagnolo Borja Valero, così’ come massima disponibilità con i supporters gigliati da parte di capitan Pasqual, che possiede un Audi, e di Gonzalo Rodriguez, che ha una Volkswagen sportiva, ma che dovrà presto cambiarla visto che la compagna, Alessia, gelataia pratese, è incinta del suo primogenito. Auto sempre piena per Josip Ilicic che preferirebbe muoversi in Mini, ma che alla fine opta per una familiare seppur elegante della Mercedes visto che con lui viaggiano andata e ritorno i suoi quasi connazionali ovvero i croati Ante Rebic e Nikola Kalinic. Milan Badelj ama farsi lasciare in taxi davanti all’ingresso principale del centro sportivo, così come è da abitudine dell’attaccante Khouma El Babacar che ha ricevuto la scorsa primavera il sequestro del proprio Suv bianco perché trovato a tarda serata senza patente. E se il mito assoluto in fatto di macchine resta nella storia dei giocatori viola l’ex esterno difensivo Vittorio Pusceddu che possedeva una Lancia gialla fosforescente che non passava inosservata, il piùtrash è incominciato ad essere da un po’ di tempo a questa parte l’omologo di ruolo, seppur di fascia destra, Nenad Tomovic, che con una Lamborghini rossa ha l’auto più fotografata di tutto il parco macchine fra i giocatori gigliati.

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