89 piatti tradizionali della cucina toscana rivisti in chiave vegetariana, semplici da realizzare e riproposti con un occhio alla salute e l’altro al portafoglio. È questa la formula magica del libro Le ricette vegetariane della mi’ nonna (Sarnus) con cui Fabrizio Baroni si prepara a replicare il successo del suo Le ricette della mi’ nonna uscito nel 2012.

La pubblicazioneBaroni, fiorentino classe ’71, scienziato prestato alla gastronomia, aveva esordito con un’idea precisa: trasmettere al pubblico in modo asciutto ed essenziale le antiche ricette di famiglia, scrivendo libri che fossero un omaggio alle vecchie generazioni portatrici della più genuina sapienza culinaria. Dopo l’esordio di due anni fa, non poteva mancare una variante rivolta a coloro che, in numero sempre maggiore, hanno scelto di rinunciare alla carne. Alcune ricette tradizionali che si trovano nel libro, infatti, sono già di per sé prive di carni, impiegano pochi derivati animali (latte e uova) o non ne impiegano per niente: basti pensare alla ribollita, ai fagioli all’uccelletto, ai dolci. Altri manicaretti, poi, possono essere opportunamente modificati o alleggeriti della componente “animale” senza comprometterne la bontà. Proprio in questo Baroni si dimostra un maestro, anche se il merito per il tripudio di antipasti, primi e merende che presenta al lettore va condiviso nientemeno che con la nonna vegetariana.

Articolo precedenteOttantenne uccide la moglie malata poi si costituisce
Articolo successivoIl territorio si salva con la presenza dell’uomo. Partiamo dalla zootecnia