carabinieri manetteHanno rischiato il linciaggio in strada i tre Rom arrestati ieri dai carabinieri dopo avere tentato di fuggire gettandosi in Arno e arrampicandosi sui tetti in pieno centro a Pisa. Tutti sono ora in carcere in attesa dell’udienza di convalida davanti al Gip che si celebrerà probabilmente sabato: l’accusa è di furto in concorso e i Carabinieri sospettano che siano membri di una banda dedita ai furti sui veicoli dei turisti che visitano la città. I militari li hanno visti a bordo di una Opel Insignia, una delle auto che da tempo erano state segnalate come veicoli utilizzati dai ladri negli spostamenti dopo avere svaligiato camper, auto e appartamenti. A bordo, sono poi stati trovati una decina di trolley appena rubati da alcuni camper di turisti stranieri parcheggiati nel centro cittadino.

Tentata fuga nel fiume Quando hanno intimato l’alt i tre om sono fuggiti e due di loro si sono gettati nel fiume, mentre un terzo è stato bloccato pochi isolati più in là mentre tentava di arrampicarsi sui tetti. La scena, soprattutto il recupero degli stranieri nel fiume, è stata seguita da decine di presenti che poi hanno inveito contro i nomadi rivolgendo loro insulti pesanti con i militari che si sono frapposti portandoli via velocemente con le auto di servizio.

50 furti tra auto e camper Negli ultimi giorni, hanno spiegato il Comandante della compagnia pisana dei Carabinieri e il Comandante del Norm, Stefano Bove e Andrea Barbieri, «sono stati almeno 50 i furti analoghi su auto e camper subiti da turisti stranieri che rappresentano l’obiettivo preferito da queste bande di ladri perchè hanno più difficoltà a sporgere denuncia». Complimenti agli uomini dell’Arma sono stati espressi dal questore Gianfranco Bernabei, dal viceprefetto vicario Valerio Massimo Romeo e dal vicesindaco Paolo Ghezzi che ha sottolineato «la pervicacia dei militari nel perseguire l’obiettivo riuscendo a inviare ai cittadini e ai turisti un messaggio inequivocabile: Pisa, come altre città turistiche, non è indenne da fenomeni come questi ma lo Stato e le forze dell’ordine ci sono e sono in grado di fornire risposte adeguate quasi in tempo reale».

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