mps_.jpgChiusura del contenzioso con Nomura sul derivato Alexandria. E’ il regalo che il neo presidente di Mps Massimo Tononi riceve alla fine della giornata, quella della sua presentazione alla città. Un regalo che fa volare il titolo in Borsa. Dopo il tonfo di ieri (chiusura -8,5%), questa mattina il titolo ha guadagnato il 3,9% a 1,53 euro aiutata all’accordo con Nomura.

Incremento del patrimonio netto tangibile di 257 mln L’impatto negativo sul conto economico è di 88 milioni al netto delle imposte e positivo di liquidità per circa 500 milioni. L’esborso a carico di Mps si è ridotto a 359 milioni, spiega una nota: «Dal punto di vista dei coefficienti patrimoniali il beneficio secondo i criteri di Basilea 3 è di 56 punti base. L’incremento del patrimonio netto tangibile è di 257 milioni». Poco dopo quella di Mps, anche Nomura ha diffuso una nota in cui ricostruisce brevemente la storia di Alexandria e della sua ristrutturazione firmata dagli ex vertici di Mps nel 2009, in occasione dell’acquisizione di Antonveneta. Un’operazione che poi ha portato alla condanna da parte del Tribunale di Siena dell’ex presidente Giuseppe Mussari, dell’ex dg Antonio Vigni e l’ex capo area finanza Gianluca Baldassarri a 3 anni e 6 mesi con l’interdizione di 5 anni dai pubblici uffici. Il tutto proprio per aver occultato, secondo i giudici, il mandate agreement, il contratto, siglato con Nomura. In realtà l’ad Fabrizio Viola da tempo lavorava con i giapponesi (a loro Mps aveva chiesto un miliardo di danni) interessati, a loro volta, a chiudere prima dell’inizio del processo Mps a Milano dove tra gli imputati, oltre a Mussari e Vigni, ci sono anche gli ex vertici di Nomura in Europa, Sadeq Sayed e Raffaele Ricci.

Il precedente con Deutsche Bank e la soddisfazioen dell’ad Viola Del resto la soluzione trovata con Deutche Bank per l’altro derivato, Santorini, che aveva portato 220 milioni di euro nelle casse di Mps, era una strada tracciata anche per chiudere tra i due istituti fino ad oggi impegnati davanti al Tribunale di Firenze. «Sono soddisfatto di aver chiuso l’ultima operazione problematica – ha commentato l’amministratore delegato Viola – Questo importante risultato rafforza patrimonialmente Mps, migliora la sua redditività prospettica e normalizza la sua posizione finanziaria. La transazione è stata possibile grazie al costruttivo contributo dell’attuale management di Nomura e chiude il contenzioso. Questo importante passaggio – conclude – ci offre la possibilità di guardare avanti con maggiore tranquillità continuando l’attività di rafforzamento e rilancio della banca».

Articolo precedenteMistero Gioconda. Sarebbero di Monna Lisa i resti ritrovati a Sant’Orsola
Articolo successivoRiciclo sociale. Pneumatici fuori uso diventano campo da calcio per detenuti a Siena