ROMA – Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Mps, ha ricostruito dettagliatamente davanti alla commissione d’inchiesta sul sistema bancario del Senato gli avvenimenti recenti legati all’acquisizione di Mediobanca.
Un progetto che, come ha spiegato, «è un’idea mia che risale al dicembre 2022». Lovaglio ha sottolineato come «Piazzetta Cuccia è stata sempre al centro dell’attenzione del Monte», riaffermando così la centralità di Mediobanca nella strategia della banca senese.
Parlando dell’operazione conclusa, il manager ha definito l’acquisizione «francamente un’operazione ampiamente di mercato e lo dimostra l’attenzione con cui il mercato ci sta seguendo». Riguardo alla partecipazione azionaria, dove Delfin e Caltagirone detengono quasi il 27% complessivo, Lovaglio ha offerto una diversa interpretazione: «Il gruppo è controllato per quasi il 70% da azionisti vari, fondi di investimento internazionali e italiani».
Sull’acquisizione della banca d’investimento, Lovaglio ha descritto il progetto come «innovativo, basato sulla diversità delle due realtà per generare ulteriore valore: le due società vantano un patrimonio straordinario di professionalità, sono due marchi forti di una storia prestigiosa, che saranno coltivati per ulteriormente arricchirli e utilizzare al meglio il loro posizionamento unico e riconoscibile».
I senatori hanno chiesto chiarimenti sul ruolo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sceso sotto il 5% delle quote azionarie. Lovaglio ha definito tale operazione «una delle più brillanti portate a termine dal governo, in modo trasparente, a beneficio del mercato». Ha inoltre precisato: «Io credo che come mia valutazione ciò che ha fatto il governo riducendo la quota dal 64% iniziale al 4,8% di oggi è un lavoro eccellente dalla A alla Z».
Sul fronte giudiziario, in merito alle indagini sul collocamento della terza tranche di azioni da parte del Mef, Lovaglio ha dichiarato che «la banca non è coinvolta con procure, da quello che mi risulta fino a quando sono entrato qui».
L’audizione ha poi toccato il tema della partecipazione di Mps in Generali, acquisita contestualmente a Mediobanca. Lovaglio ha definito questo asset «molto importante per la nostra realtà anche se pesa un po’ meno che sul bilancio della sola Mediobanca». Aggiungendo: «Generali rappresenta una parte non correlata con l’attività bancaria, una fonte di reddito che è benvenuta nel nostro conto economico». Ribadendo però che, come per tutti gli investimenti, «deve dare una redditività positiva». Secondo Lovaglio, Mps «guarda questo investimento in un’ottica esclusivamente industriale e di opportunità di ulteriore ricchezza per tutti gli stakeholder».
Infine, sull’ipotesi di una futura aggregazione con Bpm, il manager ha risposto: «È un’ottima banca. Oggi noi siamo completamente focalizzati a portare avanti il progetto con Mediobanca. Siamo convinti che la velocità sia un fattore determinante per il successo di queste operazioni e vogliamo realizzarlo a beneficio dei nostri clienti, dipendenti, azionisti, territorio e sistema Italia».